Politica

Quei tre consiglieri di troppo

Il Movimento Difesa del Cittadino vince il ricorso al Consiglio di Stato: i consiglieri devono essere 70

di Redazione

Che i costi della politica siano esagerati è ormai opinione diffusa. Oltre alle inchieste ciclicamente pubblicate da quotidiani e trasmesse in televisione, a mettere un punto a capo sulla questione ci ha pensato una volta per tutte il best-seller “La Casta” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Eppure, che sperperi e disinvolture della classe politica potessero essere fermate da inchieste e relativo sdegno da parte dei lettori, era solo una pia illusione. A sentenziare – è il caso di dirlo – il mal costume di assessori e parlamentari ci pensato, questa volta, nientedimeno che il Consiglio di Stato, dando ragione al Movimento Difesa del Cittadino, che ha vinto il ricorso presentato insieme al consigliere Pd e vicepresidente della giunta regionale del Lazio Esterino Montino sul numero dei consiglieri regionali nella Regione Lazio, obbligando quest’ultimo a ridurlo a 70 rispetto agli attuali 73. «È una vittoria dei cittadini e della voglia di una politica che riduce i suoi costi, attualmente esagerati» ha commentato il presidente dell’associazione, Antonio Longo, che ha aggiunto: «speriamo che anche in Puglia, altra regione in cui abbiamo fatto un ricorso analogo, attualmente arrivato alla Corte costituzionale, si giunga allo stesso risultato».

Oggetto del ricorso era la nomina, di cui aveva beneficiato il centrodestra laziale, di tre consiglieri regionali in più rispetto al numero fissato dallo Statuto regionale. Ricorso già accolto dal Tar del Lazio a settembre scorso, per il quale a dover abbandonare la carica erano il capogruppo e il componente della Lista Polverini Enzo Di Stefano e Gianfranco Sciscione e il Pdl Giancarlo Gabbianelli, eletti rispettivamente nelle circoscrizioni di Latina, Viterbo e Frosinone.Contro la decisione del Tar i consiglieri del centrodestra avevano proposto appello al Consiglio di Stato.

«Il Consiglio di Stato – ha annunciato Pellegrino – considerato l’esito dell’appello definito nel merito alla camera di consiglio, ha respinto le istanze dei consiglieri del centrodestra». Per l’avvocato «si è affermata la legalità istituzionale ed evitata un’ennesima lievitazione dei costi della politica, abbiamo sin dall’inizio contrastato l’assurda pretesa di applicare il Tatarellum contro le specifiche previsione dello Statuto regionale. Se c’era una legge che simboleggiava le pretese della casta questa era proprio il Tatarellum – conclude il legale – dove era assurdamente prevista una lievitazione delle poltrone consiliari pur di non scontentare nessuno e di risolvere problemi di equilibri politici in danno dei cittadini».


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