Economia

A Granarolo l’Ethic Award 2010

L’azienda premiata nella categoria “Sud del Mondo”, per il progetto di cooperazione africamilkproject.org

di Redazione

Grazie al progetto di cooperazione per l’autosviluppo africamilkproject.org Granarolo Spa si è aggiudicata l’Ethic Award 2010 categoria “Sud del Mondo” per l’impegno profuso nel progetto di cooperazione per l’autosviluppo. Giunto alla nona edizione, l’Ethic Award è rivolto alle imprese che producono beni di consumo, attrezzature, servizi e ha lo scopo di premiare i migliori progetti incentrati sullo sviluppo sostenibile. Istituito da Gdoweek, il settimanale di retail del Gruppo 24 Ore, il premio nell’edizione che si è conclusa ieri ha raccolto 77 candidature, giudicate da una commissione composta da rappresentanti del mondo accademico, della comunicazione e della ricerca. Il riconoscimento è stato consegnato davanti a centinaia di ospiti del mondo accademico, delle imprese e delle professioni, a Rossella Saoncella, direttore generale di Granarolo Spa ad Andrea Beccari del Cefa di Bologna, co-promotore dell’iniziativa. Africamilkproject è un progetto di cooperazione internazionale che mira a sostenere lo sviluppo di una filiera del latte a Njombe, uno dei distretti più poveri della Tanzania: un piccolo ma autosufficiente sistema agrozootecnico, in grado di produrre latte alimentare, distribuirlo alle famiglie e alle scuole, assicurando al contempo cibo, lavoro e un’attività economica che poi dovrà correre con le proprie gambe.

Granarolo sostiene da anni lo sviluppo della latteria di Njombe attraverso contributi economici, trasferimento di know how e altre forme di supporto. Dal 2009, con l’iniziativa denominata africamilkproject.org ha coinvolto anche i consumatori in questa importante sfida, con risultati di grande rilievo. Negli ultimi 12 mesi gli allevatori collegati al progetto (si tratta in realtà di famiglie che possiedono 1-2 mucche) sono più che raddoppiati (da 400 a 1.000) e  il numero di bambini che possono accedere a una razione settimanale di latte è quasi quadruplicato (da 7.000 a 26.000). «Un risultato straordinario, se si considera che la Tanzania è tra le 10 nazioni più povere del pianeta – ha dichiarato Rossella Saoncella, direttore generale di Granarolo Spa – un paese in cui, per i bambini, fame e malnutrizione spesso si accompagnano a malaria, infezioni respiratorie e intestinali, Aids. A Njombe una razione di latte fa davvero la differenza: garantisce sopravvivenza ed evita il ricorso al latte in polvere».


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