Economia
G8: per Sdebitarsi nessun passo sul debito
Commento al Comunicato finale del Vertice di Genova
di Redazione
Ecco cosa recita il Comunicato finale del vertice dei G8:
7. L’alleggerimento del debito – specialmente l’Iniziativa rafforzata a favore
dei paesi poveri maggiormente indebitati (HIPC) – è un valido contributo alla lotta contro la povertà, ma non è che uno dei passi necessari per stimolare una crescita più rapida nei paesi molto poveri. Siamo lieti che ventitré paesi si siano qualificati per beneficiare dell’Iniziativa, per un ammontare totale di riduzione del debito pari ad oltre 53 miliardi di dollari, a fronte di un debito iniziale pari a 74 miliardi di dollari. Dobbiamo continuare a fare progressi in questa direzione.
8. In particolare, la nostra attenzione è rivolta ai paesi in conflitto,affinché rinuncino alla violenza. Quando ciò si verificherà, confermiamo che intensificheremo i nostri sforzi per aiutarli ad adottare le misure necessarie per beneficiare della riduzione del debito. Ribadiamo che l’iniziativa HIPC, in congiunzione con le riforme interne volte ad assicurare solide politiche nazionali ed un comportamento responsabile da parte dei donatori, è finalizzata a risolvere in maniera duratura il problema dell’indebitamento insostenibile.
Nel ?Comunicato finale? i leader dei G8 dedicano al tema della crisi del debito
poche parole in un capitolo che porta il titolo ?Alleggerimento del debito ed oltre?. In realtà, in merito all?esigenza di proseguire sulla strada della riduzione e ancellazione, i G8 non propongono nuove misure per affrontare la crisi del debito e il Comunicato ripete le rituali dichiarazioni sull?urgenza del problema in un modo che appare strumentale alla presentazione di una corposa proposta per la ?riduzione della povertà?: a) maggiore partecipazione da parte dei paesi in via di sviluppo al sistema commerciale globale; b) maggiori investimenti privati; c) iniziative per promuovere salute, istruzione e sicurezza alimentare. Su questa strategia per favorire lo sviluppo le organizzazioni non governative faranno la sentire la loro voce; ora dobbiamo
registrare che sulle misure di cancellazione del debito non si è fatto alcun progresso.
I G8 esprimono apprezzamento per le attuali iniziative di riduzione del debito e si augurano di ?fare progressi? in questa stessa direzione. In particolare vengono ricordati i risultati dell?iniziativa promossa da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale per i Paesi più poveri ed altamente indebitati (HIPC) e viene sottolineato che questa iniziativa ?è finalizzata a risolvere in maniera duratura il problema dell’indebitamento insostenibile?.
E? allora opportuno ricordare che:
a) anche dopo le recenti innovazioni introdotte al vertice di Colonia del
1999, ottenute sotto la spinta della campagna per la cancellazione del debito, i
risultati dell?iniziativa HIPC sono deludenti: il numero dei paesi beneficiari è stato ulteriormente ridotto a 35, dei quali solo 23 iniziano oggi a ricevere i primi interventi di riduzione; ai 22 paesi che erano stati ammessi al mese di aprile di quest?anno è stata applicata una riduzione media del pagamento del debito del 27%; questi paesi continuano pagare circa 2 miliardi di dollari ai loro creditori e spendono in media più per debito che per il sistema sanitario; in realtà, solo a due paesi (Uganda e Bolivia) è stato effettivamente cancellato parte del loro debito, per poco più di 12 miliardi di dollari,
su un totale di 30 miliardi che si intende raggiungere con questa iniziativa;
b) proprio Banca Mondiale, in occasione degli Spring Meeting (26-30 aprile), ha reso pubblico un documento interno, ?The Challenge of Maintaining Long-Term External Debt Sustainability?, che mette in dubbio l?efficacia dell?iniziativa HIPC. Banca Mondiale finalmente accetta l?idea che per una valutazione di lungo periodo della sostenibilità del debito, è necessario adottare strumenti complessi ? nel quale politiche adottate, istituzioni, fattori esogeni e la gestione del debito svolgono nel tempo un ruolo integrato? (punto 9,Introduzione). Successivamente insite che ? l?iniziativa HIPC da sola non assicura una sostenibilità del livello d?indebitamento di lungo periodo?? (24),
sostenendo che ?la HIPC offre solo le basi dalle quali i Paesi indebitati
posso uscire dalle dinamiche di rinegoziazione e ricalendarizzazione del debito? (2).
c) i fondi messi a disposizione per l?emergenza sanitaria (1,2 miliardi di dollari) corrispondono alle risorse che i Paesi indebitai spendono in poche settimane a causa del debito. Nel 1997, le Nazioni Unite lanciavano un chiaro allarme. Se nei tre anni successivi i paesi più indebitati avessero potuto investire nella salute le risorse impegnate per ripagare il debito, si sarebbero potute salvare la vita di 21 milioni di bambini: dal 1997 al 1999, il servizio dl debito (il denaro ripagato) è passato da 8,6 miliardi di dollari a 9,6 miliardi. L?Africa Sub Sahariana spende 14,2 miliardi di dollari per ripagare il debito: decisamente di più dei 7 – 10 che le Nazioni Unite stimano necessari per combattere l?HIV.
I leader dei G8 hanno perso un grande occasione per affrontare in modo efficace
la crisi del debito. In particolare: hanno ignorato il problema dei crediti dovuti alla Banca Mondiale ed al Fondo Monetario Internazionale, che si rifiutano di procedere alla cancellazione totale dei loro crediti anche nel caso dei paesi più poveri ed altamente indebitati; hanno ignorato il problema dell?impatto sociale del debito; hanno ignorato il problema di nuovi meccanismi di negoziazione fra creditori e debitori.
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