Famiglia

Napoli come due anni fa

Lo dicono gli ispettori della Commissione europea dopo la ricognizione in città

di Redazione

Gli ispettori della Commissione europea, a Napoli per la questione rifiuti, hanno condannato la situazione con questa dichiarazione:  «Due anni dopo la situazione non è cambiata di molto. Napoli è invasa dai rifiuti e non ha ancora un piano per la differenziata». Lo ha detto Pia Bucella, capo degli ispettori dell’Unione europea. Dopo un giro in città i commissari hanno avuto una serie di incontri alla Regione Campania. In mattinata una nota del Quirinale ha precisato invece che «la Presidenza della Repubblica non ha ricevuto e non ha quindi potuto esaminare, né prima né dopo la riunione del Consiglio dei Ministri di giovedì 18 novembre, il testo del decreto-legge sulla raccolta dei rifiuti e la realizzazione di termovalorizzatori in Campania, che sarebbe stato definito dal Governo. Il capo dello Stato si riserva pertanto ogni valutazione sui contenuti del testo quando gli verrà trasmesso». Sulla questione polemizza Luisa Bossa, deputata campana del Pd che ha definito “sconcertante” il fatto che il presidente della Repubblica non abbia ancora ricevuto il testo del decreto varato giovedì dal governo. «Sull’emergenza rifiuti a Napoli la destra è nel pallone. Che fine ha fatto? Esiste? Lo stanno riscrivendo dopo la polemica aperta dal ministro Carfagna? Non si sa».

Il governatore della Campania, Stefano Caldoro, intervistato da Maurizio Belpietro per “Mattino Cinque” ha ammesso che «Per uscire dalla crisi strutturale della questione rifiuti servono due o più realisticamente tre anni. Siamo in emergenza e la cosa importante è trovare subito un’intesa e garantire procedure trasparenti e soprattutto veloci, perché abbiamo vent’anni di ritardo da colmare e dobbiamo rispondere ai problemi». Ha sottolineato a tal proposito Caldoro: «Per vent’anni si è stabilita una strategia per i rifiuti non facendo impianti, non aprendo discariche, non realizzando impianti di termovalorizzazione e puntando tutto sulla differenziata e sullo stoccaggio: un sistema che nel 2008 è fallito. Ci siamo trovati davanti a una situazione tale da dover ripartire da capo».

In campo anche l’Ordine dei medici di Napoli. «Due anni fa l’emergenza rifiuti e la tutela della salute dei cittadini di Napoli fu affrontata bene. Oggi la situazione è invece più complessa», ha dichiarato il presidente Gabriele Peperoni denunciando che: «Non c’è un progetto, non c’è una direzione unica. Manca una struttura organizzata che coordini tutte le forze in campo». Fortunatamente, per ora, sembra scongiurato l’allarme sanitario. «Malgrado i cumuli di rifiuti sulle strade – precisa il presidente dell’Ordine dei medici – la situazione è ancora sotto controllo. Grazie anche alle basse temperature del periodo». Mercoledì è in programma una riunione al Consiglio dell’Ordine alla quale parteciperanno medici, funzionari della Regione, dirigenti delle Asl, epidemiologi con l’obiettivo di mettere a punto un piano che affronti l’emergenza e tuteli la salute pubblica dei cittadini.

Intanto, quella trascorsa è stata una notte tranquilla a Terzigno. Sono una quindicina i manifestanti che hanno presidiato la rotonda di via Panoramica situata a poca distanza dalla discarica Sari. Gli autocompattatori provenienti dall’area vesuviana, come previsto dall’ordinanza, hanno scaricato i rifiuti all’alba. Nella discarica sono entrati 41 camion senza che vi fossero incidenti e hanno lasciato il sito senza problemi.


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