Welfare

Di nuovo in crescita, dice la Banca mondiale

Nel 2010 toccheranno i 325 miliardi di dollari i soldi inviati a casa dai migranti

di Redazione

Circa 215 milioni di persone, cioè il 3% della popolazione mondiale, vivono fuori dai loro paesi di nascita. Si tratta in gran parte di lavoratori migranti che, con le loro rimesse, costituiscono una significativa fonte di finanziamento per i loro paesi d’origine, specie in tempi di crisi economica.

Lo sostiene una recente pubblicazione della Banca mondiale (Bm) – Migration and Remittances Factbook 2011 – che, per ciò che concerne i paesi in via di sviluppo, sostiene che l’ammontare delle rimesse nell’anno 2010 dovrebbe toccare i 325 miliardi di dollari contro i 307 miliardi di dollari del 2009. Secondo le previsioni della Bm la quantità di rimesse dovrebbe aumentare sia nel 2011 che nel 2012 superando, tra due anni, i 370 miliardi di dollari.

«Le rimesse costituiscono un apporto finanziario cruciale che accresce direttamente il reddito delle famiglie dei migranti – afferma Hans Timmer, direttore del Gruppo prospettive di sviluppo della Banca mondiale. Che aggiunge: «Questo denaro traina un aumento degli investimenti nella sanità, nella scuola e nelle piccole imprese. Seguendo l’evoluzione del fenomeno migratorio e dell’invio di fondi, i responsabili dell’azione pubblica di ciascun paese in via di sviluppo possono proteggere queste entrate massicce di capitali – il cui montante è tre volte superiore a quello dell’aiuto pubblico – e moltiplicarne l’impatto».

La Banca mondiale sottolinea che se i paesi ad alto reddito rimangono la principale fonte d’invio di rimesse, le migrazioni tra paesi in via di sviluppo sono più importanti delle migrazioni tra questi paesi e quelli ricchi, membri dell’Organizzazione di cooperazione e sviluppo economico (Ocde).

Secondo le previsioni della Banca mondiale, i migranti invieranno in Africa sub-sahariana 21 miliardi di dollari nel 2010, 22 nel 2011 e 24 nel 2012.

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