Economia

La dieta mediterranea Patrimonio dell’Umanità

Il riconoscimento ufficiale Unesco oggi a Nairobi

di Redazione

L’apposito comitato di valutazione riunito a Nairobi in Kenia ha adottato definitivamente come previsto la decisione a favore dell’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che «i meriti della dieta mediterranea e degli stili di vita ad essa associati sono soprattutto dei nostri agricoltori, che hanno il diritto di festeggiare il loro buon operato e nessuno può permettersi di negarglielo. Tantomeno chi istituzionalmente dovrebbe solo ringraziare per il lustro che la nostra gente dei campi dà al Paese». Per quanto riguarda il malaugurio o la superstizione, aggiunge, siamo certi che il Ministro delle politiche Agricole Giancarlo Galan saprà affidare le sorti della nostra agricoltura a qualcosa di più concreto ed intelligente. Il fatto che tutti i 47 prodotti dei diversi continenti (dalla cucina francese a quella messicana fino ai tappeti dell’Azerbaijan) oggetto di valutazione a Nairobi da parte del comitato dell’Unesco siano stati inseriti in lista dimostra peraltro quanto le preoccupazioni del ministro Galan fossero strumentali».

Gli agricoltori della Coldiretti in onore della dieta mediterranea nel giorno della sua storica iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, hanno organizzato la prima maxispaghettata “doc” al Campidoglio a Roma, il comune dove si trova l’area urbana più estesa al mondo sotto tutela dell’importante organismo internazionale.

«Il marchio dell’Unesco alla dieta mediterranea è una spinta importante a proseguire verso la celere e definitiva approvazione del provvedimento sull’etichettatura». Così il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Paolo Russo, commenta il riconoscimento ufficiale, avvenuto oggi a Nairobi, della dieta mediterranea da parte dell’Unesco. «Ai prodotti del made in Italy è stato riconosciuto ancor di più quel valore assoluto costituito dall’esclusivo mix di qualità, tradizione e genuinità. Per questo – conclude Russo – oggi più che mai occorrerà tutelare il nostro patrimonio agroalimentare dalle insidie e dalle mistificazioni. Il risultato ottenuto dal nostro ministro Galan è un faro cui dover guardare per il rilancio e la salvaguardia di un prezioso tesoro».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA