Welfare

Protezione sociale, diritto negato

ILO: La sicurezza sociale ha un ruolo cruciale in tempo di crisi, ma ancora non c'è in gran parte del mondo

di Redazione

Un nuovo rapporto dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) afferma che, sebbene, sia oggi che nel passato, le misure di sicurezza sociale abbiano giocato un ruolo cruciale nel ridurre l’impatto sociale delle crisi economiche, la copertura minima di sicurezza sociale rimane fuori dalla portata della maggior parte delle persone nel mondo, sopratutto nei paesi a basso reddito.

Il rapporto World Social Security Report 2010-2011: Providing coverage in times of crisis and beyond (“Rapporto 2010-2011 sulla sicurezza sociale nel mondo: garantire una copertura sociale in tempo di crisi e oltre”), il primo di una serie di rapporti che saranno pubblicati ogni due anni, analizza i divari nell’accesso ai programmi di sicurezza sociale riguardanti le cure mediche, le pensioni, l’assistenza sociale e le indennità di disoccupazione. Inoltre, lo studio rileva che nel mondo la maggior parte delle persone in età lavorativa, insieme alle loro famiglie, non gode di un accesso effettivo a sistemi di protezione sociale universali.

“L’attuale crisi ha evidenziato l’importanza di poter contare su un pacchetto minimo di prestazioni di sicurezza sociale per tutti,” ha dichiarato il Direttore Generale dell’ILO, Juan Somavia. “Per questo motivo promuoviamo la sicurezza sociale e l’introduzione di una protezione sociale di base a livello mondiale. Il rapporto mostra come, oggi più che mai, sia urgente garantire un’adeguata copertura sociale a tutti, a partire da un sistema di protezione sociale di base, così come definito nel Patto Globale per l’Occupazione dell’ILO”.

Il rapporto dichiara che la sicurezza sociale gioca un ruolo importante in tempi di crisi, compreso quello che stiamo attualmente attraversando, in quanto rappresenta “un insostituibile stabilizzatore economico, sociale e politico”, che fornisce un reddito sostitutivo e aiuta a stabilizzare la domanda aggregata, senza compromettere la crescita economica.

Tuttavia, il rapporto avverte anche che la riduzione della spesa per la sicurezza sociale, dovuta a politiche di consolidamento fiscale volte ad affrontare l’aumento dei debiti e dei deficit pubblici, “non soltanto colpisce direttamente i beneficiari dei sistemi di protezione sociale, riducendo gli standard di vita di una larga fascia di popolazione, ma, attraverso la domanda aggregata, colpisce, rallenta o ritarda significativamente anche la ripresa economica”.

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