Il Garante per la tutela dei dati personali ha presentato la sua relazione annuale. A quattro anni dall?entrata in vigore della legge 675 sulla privacy si annunciano una serie di strumenti in grado di porre dei limiti a un uso indiscriminato dei dati personali.
Saranno attivati nel corso del 2000 una serie di codici ad hoc per proteggere i dati personali in alcuni settori sensibili come quelli della ricerca scientifica e della sanità, ma anche nell?attività finanziaria, in quella statistica e investigativa. Come ha sottolineato nella sua relazione il Garante «si tratta di fonti che integrano la disciplina di base, conferendo a essa una elevata flessibilità, sia per quanto riguarda la modificabilità di fronte a situazioni in rapido mutamento, sia per quanto riguarda l?adattabilità a materie e settori diversi». Non si è nascosto però il rischio sempre presente quando si vanno a rinnovare delle parti legislative del tentativo di erodere la disciplina vigente riducendo le garanzie per i cittadini. Nella sua relazione il Garante ha inoltre sottolineato come nel mercato delle informazioni personali sia stata ridotta e assistita da maggiori garanzie la possibilità di utilizzare i dati sensibili e tra questi assumono una rilevanza particolare quelli riguardanti la salute, sempre più al centro dell?attenzione da parte dei cittadini. Non va dimenticato il parere dato dall?Autority garante sui dati personali che ha stabilito di criptare i dati anagrafici dei sieropositivi.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.