Formazione

Convenzione sulle Cluster: l’Italia chiarisce

L'occasione per far parte della Convenzione e rendere operativa la messa al bando è la ratifica entro marzo 2011

di Benedetta Verrini

 Gli Stati Parte della Convenzione sulle munizioni cluster, riuniti in Laos per il Primo Meeting internazionale, hanno raggiunto l’accordo riguardante i 66 punti dell’Action Plan per concretizzare gli obblighi previsti nella Convenzione per la messa al bando delle munizioni a grappolo.

La dichiarazione di Vientiane e l’Action Plan fissano degli standard per la valutazione dell’attività degli Stati che non hanno precedenti, così ha sostenuto la Cluster Munition Coalition alla conclusione del Primo meeting degli Stati parte che si è tenuto in Laos, un Paese fortemente contaminato da munizioni a grappolo.

Il caso Italia 

L’Italia che, non avendo ratificato, ha partecipato con la sua delegazione diplomatica come Stato osservatore, è intervenuta con una dichiarazione tesa ad indicare la piena volontà di una rapida ratifica anche per presentarsi al prossimo meeting come effettivo Stato Parte di questa convenzione sul disarmo umanitario. Contestualmente l’intervento ha rinnovato la volontà di pieno impegno negli ambiti di cooperazione che fanno parte degli obblighi che l’adesione alla Convenzione porta con se.

Dichiarato motivo del ritardo della desiderata e promessa ratifica, la difficoltà del reperimento degli 8 milioni e mezzo di euro necessari alla distruzione dello stock in possesso delle Forze Militari italiane, che dovrà essere smaltito entro 8 anni dalla ratifica. Chiarita anche dal Ministero della Difesa l’indicazione iniziale e contestuale alla quantificazione degli oneri finanziari per la distruzione dello stock e della somma necessaria al ripristino della “funzionalità strategica” delle armi messe al bando, valutata dal Ministero stesso, nel 2007, in 160 milioni di euro. L’indicazione contestuale di questa spesa ha contribuito al notevole ritardo del processo di ratifica ma, ad oggi, risulta stralciata e non più considerata, contestualmente, come condizione necessaria o di premessa alla ratifica.

Siamo lieti di aver ottenuto dei chiarimenti costruttivi dal Ministero della Difesa, ora però bisognerà recuperare il ritardo accumulato su questa importante ratifica in modo che l’Italia possa mantenere, in questo ambito di cooperazione, la leadership che ha conquistato nelle attività contro le mine antipersona” dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana Contro le Mine.“Proprio in questi giorni si discute la legge di stabilità finanziaria e quindi anche gli oneri derivanti dalle ratifiche in itinere, sarà bene porre massimo risalto alla necessità di individuare i fondi per lo smaltimento del nostro arsenale cluster e anche i fondi per una dotazione più credibile del fondo per le azioni umanitarie inerenti agli ordigni inesplosi, della Legge 58/01, dopo i continui tagli alla cooperazione lo hanno ridotto allo stretto necessario per non cancellarlo, dopo che – nel 2008- si era tentato di fare anche questo” conclude Schiavello.

Diverse le proposte di legge già presentate alla Camera e al Senato per la ratifica  della Convenzione, diverse di queste con sostegno bipartisan. Alcune delle proposte contengono, insieme o separatamente, anche precise norme per la limitazione del sostegno in campo finanziario alle aziende produttrici di cluster bombs e mine antipersona e anche norme di legge di proibizione nazionale (Legge sul disinvestment).

In fase di avanzata preparazione la proposta di legge di iniziativa governativa per la ratifica della Convenzione che si prevede sarà presentata entro la fine di novembre. La necessità di proibire i finanziamenti alle aziende produttrici è stata richiamata nell’intervento dal Vice Primo Ministro del Lussemburgo Jean Asselborn.

“I tempi per ripresentarci come Stato Parte di questa Trattato dopo questa nuova promessa in ambito internazionale non sono così abbondanti, il prossimo meeting degli Stati Parte si terrà a settembre 2011, ciò significa che per essere attiva la nostra ratifica dovrà avvenire entro e non  oltre marzo 2011 sarebbe un bel segnale non essere smentiti nei fatti “ – dichiara Santina Bianchini Presidente della Campagna Italiana Contro le Mine –  “simbolicamente sarebbe significativa la data del 1° marzo già celebrazione dell’entrata in vigore della Convenzione di Ottawa avvenuta nel 1999 ma, alla fine, l’importante è che la ratifica non subisca ulteriori ritardi” conclude Bianchini.


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