Non profit
Frattini: «Pensiamo al dopo emergenza»
Il ministro degli Esteri è arrivato in Pakistan, paese colpito dalle alluvioni
di Redazione
“Saper guardare avanti”. Con questo motto il ministro degli Esteri Franco Fattini e’ arrivato oggi in Pakistan, per portare un messaggio di concreta solidarietà al paese messo in ginocchio dalle alluvioni della scorsa estate, che hanno colpito 20 milioni di persone sul 20% del territorio nazionale. “Superata la fase iniziale degli aiuti d’emergenza, bisogna guardare avanti per porre le basi di una crescita economica sostenibile per il Pakistan e per l’intera regione”, scrive il ministro in un articolo pubblicato questa mattina dal quotidiano ‘Dawn’. Per Frattini “non puo’ esserci stabilita’ senza benessere” e per questo bisogna passare alla “fase degli investimenti internazionali che permettano di fondare su una base credibile le prospettive di rilancio economico” del Pakistan e dell’intera regione.
«Il governo italiano massimizzera’ i propri sforzi affinche’ le decisioni del gruppo dei Friends of Pakistan s’incanalino in questa direzione», assicura il capo della Farnesina, che oggi e’ a Islamabad per incontrare il primo ministro Yusuf Raza Gilani, il ministro degli Esteri Makhdoom Shah Mahmoud Qureshi, il ministro delle Minoranze Shahbaz Bhatti e il capo delle Forze armate, generale Ashfaq Parvez Kayani.
«Il passo successivo e’ la liberalizzazione del commercio – scrive ancora Frattini – L’Italia si e’ sempre spesa con convinzione a livello politico nell’ambito dell’Unione europea per la conclusione di un accordo per il libero commercio tra Ue e Pakistan, per favorire l’esportazione in Europa dei manufatti pakistani». A questo proposito, il governo italiano ha promosso un progetto per spiegare ai nostri imprenditori “la specificita’ di un simile accordo con Islamabad, assicurando che le concessioni al Pakistan sarebbero rimaste in un regime di unicita’”, spiega Frattini. Proprio ieri a Bruxelles il Coreper ha raggiunto un’intesa su un regolamento che apre a una settantina di merci pakistane e definisce un meccanismo per evitare che gli interessi commerciali degli Stati membri siano compromessi.
«Il Pakistan e’ per noi non solo un attore economico, ma un partner politico di primo piano – scrive poi Frattini – Roma guarda a Islamabad come a un ‘key player’ su molti dossier internazionali, dall’Afghanistan fino alla non proliferazione e alla lotta al terrorismo”. La Presidenza italiana del G8 ha particolarmente insistito sul concetto che “la soluzione alle crisi regionali passi attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori” e questo, per il ministro, “fa di Islamabad un crocevia obbligatorio per la soluzione della questione afghana».
“L’Italia -assicura – continuera’ a sollecitare il consolidamento di un partenariato politico Ue-Pakistan che preveda vertici e consultazioni regolari”. A Islamabad, il ministro avra’ anche un incontro con il Gruppo dei leader del dialogo interreligioso e terra’ una lectio magistralis presso l’Universita’ Qaid e Azam sul tema della tolleranza. “Il Pakistan e’ importante per noi anche nell’ottica del dialogo tra civilta’ e religioni – scrive a questo proposito Frattini – L’Italia e’ convinta che il Pakistan sia un serio alleato”. “Sono certo di trovare a Islamabad orecchie sensibili verso questa questione e auspico si possa attivare su questo fronte una proficua collaborazione – dice infine – Non possiamo permettere che minoranze di estremisti e fanatici intacchino le basi della coesistenza e la reciproca tolleranza tra diverse civilta’ e religioni”.
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