Welfare

Ogm, Legambiente su regolamento UE

"L'Europa non deve cedere alle pressioni dell'industria del biotech" chiede l'associazione

di Redazione

“L’Europa non deve cedere alle pressioni dell’industria del biotech. La moratoria per gli ogm non sperimentati va mantenuta, la rintracciabilità e l’etichettatura per le sostanze alimentari geneticamente modificate e per i suoi derivati devono essere certe e rigorose”. Questa la dichiarazione di Legambiente sulle proposte di regolamento adottate dalla Commissione Europea oggi in tema di alimenti geneticamente modificati. I due principi disciplinano, da una parte, la commercializzazione di alimenti e mangimi geneticamente modificati, e dall’altra, la realizzazione di un sistema comunitario di rintracciabilita’ ed etichettatura degli OGM e dei prodotti da essi derivati. Secondo Legambiente si tratta di un passo necessario per colmare le attuali lacune della legislazione comunitaria, che hanno spinto gli Stati membri ad applicare dall’ottobre 1998 la moratoria per l’autorizzazione al commercio di nuovi OGM. Infatti – sostiene l’associazione – attualmente manca un efficace sistema comunitario di rintracciabilità, mentre l’etichettatura non è prevista per i mangimi contenenti OGM ed e’ obbligatoria solo per quei prodotti alimentari nei quali e’ possibile rilevare il DNA o la proteina geneticamente modificati. “Pur colmando tali lacune però – sottolinea Legambiente – le proposte della Commissione introducono una deroga assurda e inaccettabile, che prevede la commerciabilità sul territorio europeo di 13 prodotti che attualmente hanno superato l’esame della valutazione di rischio da parte dell’organo scientifico della Commissione, senza aver ancora ottenuto però la necessaria autorizzazione”. A tal fine la Commissione propone di emendare la nuova direttiva 2001/18, appena adottata dopo una lunga negoziazione tra Parlamento e Consiglio, che vieta espressamente la commercializzazione di prodotti contenenti OGM non autorizzati nell’Unione Europea, a prescindere da qualsivoglia soglia. ”Un emendamento assurdo – ha dichiarato il presidente nazionale dell’associazione Ermete Realacci – che permetterebbe di legalizzare le importazioni attualmente illegali secondo la normativa comunitaria, cedendo alle pressioni dell’Amministrazione Bush e dell’industria biotech che intendono conquistare i mercati europei senza pero’ rispettare le norme comunitarie in materia di sicurezza alimentare ed ambientale”. ”Chiediamo al Consiglio ed al Parlamento Europeo – ha concluso Realacci – di confermare l’accordo sottoscritto lo scorso febbraio con l’approvazione della direttiva 2001/18 e mantenere la moratoria finche’ l’Unione Europea non disciplini in modo chiaro e rigoroso la rintracciabilità, l’etichettatura e la responsabilità concernente sia gli OGM che i prodotti da essi derivati. Con questa scelta, l’Europa puo’ compiere un ulteriore passo, dopo gli esiti della conferenza sul clima di Bonn, nell’affermarsi portabandiera di uno sviluppo diverso, basato sulla sicurezza e sulla qualità”.


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