Politica

Dal 1° gennaio: wifi libero

Il via libera nel corso del CdM di oggi. Plauso bipartisan, ma Il procuratore Grasso: «Danni alle indagini»

di Redazione

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha annunciato oggi che da gennaio prossimo saranno liberalizzati i collegamenti wi-fi. In altre parole ci si potra’ collegare liberamente, senza restrizioni, alla rete Internet senza fili. Con il provvedimento di oggi, ha spiegato Maroni, ”superiamo le restrizioni imposte dal decreto Pisanu cinque anni fa che ora sono state superate dall’evoluzione tecnologica”.

“Da qui a dicembre valuteremo quali siano gli adeguati standard di sicurezza, ma dal primo gennaio gli utenti saranno liberi di collegarsi al wi-fi senza le restrizioni introdotte cinque anni fa, oggi ampiamente superate”, ha precisato il ministro presentando il nuovo pacchetto sicurezza approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

Nel 2006, il decreto Pisanu – che scade il 31 dicembre – aveva inserito una serie di restrizioni per gli Internet point. Oggi Maroni ha detto che dall’anno prossimo saranno possibili collegamenti wi-fi senza la necessità di registrarsi, ad esempio, con la fotocopia del documento di identità.

 

Il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha salutato con soddisfazione la decisione di non prorogare la validità delle norme del decreto “Wifi/Pisanu” votata nel Consiglio dei Ministri di stamani: “Da lungo tempo il mio ministero si batteva per la cancellazione di una normativa senza eguali nel mondo occidentale. Gli stessi proponenti originari della norma – commenta il Ministro – avevano ammesso ormai da tempo la scarsissima utilità per il contrasto al terrorismo di questa norma, a fronte di ostacoli molto gravosi per la diffusione del libero accesso alla rete, e dunque per lo sviluppo dell’Italia. Adesso lavoreremo per approvare entro il 31 dicembre nuove norme che possano garantire adeguati standard di sicurezza senza limitare il libero accesso ad internet”.

 

“E’ comprensibile come all’indomani dell’11 settembre apparisse necessario intervenire con rigore e rapidità per contrastare anche on-line le pressanti minacce del terrorismo internazionale. Tuttavia le norme in questione – prosegue il ministro Meloni -avevano purtroppo da tempo mostrato la propria inefficacia: erano troppo facilmente aggirabili, e frapponevano ostacoli inutilmente proibitivi ai locali pubblici che volevano offrire servizi di connessione wi-fi. Oggi la possibilità di sedersi al tavolino di un bar e connettersi alla rete con il proprio portatile è una consuetudine per i cittadini di tutte le nazioni sviluppate: ostacolare in nome della burocrazia questo diritto consolidato è un’insensatezza”.

“Mi preme ringraziare tutti coloro che nel governo hanno condiviso questa battaglia – conclude il ministro – in primis il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta; il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani e quindi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per aver colto la fondatezza delle tesi di chi chiedeva l’abrogazione di queste norme”.

«La decisione presa dal governo è una buona notizia» ha dichiarato il responsabile comunicazioni del Partito Democratico, Paolo Gentiloni. «Alla fine – spiega – sono state ascoltate le voci che da ogni parte sostenevano la mancanza di risultati del decreto Pisanu nella lotta al terrorismo e i danni provocati allo sviluppo di Internet senza fili».

Per il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, invece, l’accesso libero alle postazioni wi-fi e agli Internet point porterebbe a «ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet». «Bisogna rendersi conto – ha dichiarato il procuratore – che dietro queste reti wi-fi e Internet point ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti non più identificabili e si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi».


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