Annunciata in estate, la procedura d’infrazione della Commissione europea contro l’Italia per mancata ratifica della Convenzione Onu sulla tutela dei minori è stata temporaneamente sospesa. Lo rivelano fonti interne del braccio esecutivo dell’Ue. Tema del contendere, la kafala, strumento di tutela dell’infanzia vigente nei Paesi arabi che consente l’adozione di orfani: l’Italia non riconosce questo istituto, ma avrebbe dovuto farlo attraverso la firma della Convenzione Onu. A bloccare la procedura, le rassicurazioni del sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti che, rispondendo all’interrogazione a risposta immediata posta dall’onorevole Aldo Di Biagio il 7 ottobre scorso, ha spiegato in Parlamento che la kafala giudiziale non è contraria all’ordinamento giuridico italiano. Ora la palla è nelle mani del governo che dovrebbe presentare un disegno di legge ad hoc nei prossimi mesi. Se non lo farà, la procedura di infrazione della Commissione Ue potrebbe riaffacciarsi. Oggi centinaia di famiglie italiane aspettano di accogliere in Italia bambini a loro affidati in kafala da Paesi arabi.
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