Famiglia

Figli di nessuno?

In Italia 650mila bambini vivono in povertà assoluta. L'allarme di Unicef

di Maurizio Regosa

Due giorni per mettere a punto una strategia di contrasto alla povertà minorile specificamente italiana. Li ha organizzati l’Unicef (in rete con diversi soggetti e con il contributo del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) nell’ambito di un progetto di cui è capofila e che si inserisce nell’ambito delle iniziative del 2010 anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale.

Un progetto per il Belpaese

Unicef Italia è capofila del progetto, che vede come organizzazioni partner il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), l’associazione On the Road, l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e il Consiglio nazionale dell’Ordine assistenti sociali (Cnoas). L’iniziativa vuole contribuire alla formulazione di una strategia italiana di contrasto alla povertà minorile, attraverso l’elaborazione di un documento di indirizzo declinato per i diversi livelli di governo. Nel seminario aperto oggi, gli esperti sono chiamati a dare il loro contributo alla definizione di una strategia, che nelle successive fasi del progetto porterà all’elaborazione del documento guida. Oltre all’analisi di buone pratiche nazionali e internazionali di politiche di contrasto alla povertà minorile, e allo studio della letteratura esistente in materia, si prevede il coinvolgimento diretto di bambini e di ragazzi allo scopo di cogliere direttamente da loro, il loro vissuto in merito alla percezione e al significato che essi danno alla povertà. Nel rispetto di quanto sancito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sono previste interviste (in gruppo o singolarmente) a circa 50 ragazzi al di sotto dei 18 anni di età di tre provincie italiane – Napoli, Milano e Pescara, che saranno poi organizzate in un report in forma anonima.

I minori in Italia

Può sembrare strano, ha premesso Stefano Taravella, vice presidente di Unicef Italia, che «la nostra organizzazione si occupi di povertà minorile nel nostro paese, ma abbiamo ritenuto necessario farlo». Il perché l’hanno spiegato a chiare lettere Linda Laura Sabbadini dell’Istat e Marco Revelli, già Presidente Commissione d’Indagine sull’Esclusione Sociale: nel nostro paese la situazione dei minori è particolarmente delicata né si vedono all’orizzonte significativi cambiamenti di rotta. I dati non sono inediti, ma vale la pena di rammentarli: 650mila minori vivono nel Belpaese in condizioni di povertà assoluta, mentre 2,7 milioni di famiglie sono in condizioni di povertà relativa. Neanche a dirlo le difficoltà aumentano con il crescere del numero di figli così come peggiorano gli indicatori di deprivazione (che misura a quante cose i minori sono costretti a rinunciare).

 


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