Economia

Per un’economia sociale più forte

Presentato a Bruxelles l’appello della comunità scientifica alla Commissione per il sostegno alle cooperative e le imprese sociali

di Redazione

L’evento “Dalle Parole ai Fatti: Docenti Universitari Europei a Supporto delle imprese dell’Economia sociale” che si è tenuto mercoledì scorso presso il Parlamento Europeo ha suscitato l’interesse dei parlamentari, dei rappresentanti del movimento cooperativo e dei media europei. I due commissari Michel Barnier (Mercato Interno e Servizi) ed Antonio Tajani (Industria e Imprenditoria) hanno sottolineato l’attenzione che le istituzione europee stanno rivolgendo ai temi dell’economia sociale. Gli accademici Carlo Borzaga, Lars Hulgård, Roger Spear e José Luis Monzón Campos hanno parlato a nome dei 421 firmatari della lettera “From words to action: Supporting cooperative and social enterprises to achieve a more inclusive, sustainable and prosperous Europe”, confermando la disponibilità ad offrire il supporto necessario alla definizione di nuove strategie comunitarie di sviluppo e promozione delle imprese cooperative e sociali per un’Europa più inclusiva, sostenibile e prospera. L’evento è stato reso possibile grazie a Patrizia Toia, Membro del Parlamento Europeo, relatore della risoluzione del PE sull’economia sociale e convinta sostenitrice dell’iniziativa degli accademici.

“Tutti parlano di economia sociale, noi bussiamo alla porta della Commissione Europea per chiedere che si passi ai fatti concreti. Ora si tratta di definire le priorità, che a nostro avviso riguardano gli strumenti giuridici per inquadrare ad esempio le fondazioni e le mutue, così come è già stato fatto per le cooperative e le società private, ma anche quale regime si può adottare per gli aiuti di stato e per facilitare l’accesso ai finanziamenti”, ha detto l’onorevole Toia introducendo i lavori in occasione della presentazione dell’Appello “Dalle parole ai fatti, sostegno alle cooperative e alle imprese sociali per un’Europa più inclusiva, sostenibile e prospera”. La lettera aperta, nata per iniziativa di Carlo Borzaga (presidente Euricse e professore presso l’Università degli studi di Trento), è stata inviata alla Commissione europea e prende spunto dalle dichiarazioni sulla centralità dell’economia sociale rilasciate dai commissari Michel Barnier ed Antonio Taiani davanti al Parlamento Europeo in occasione del loro insediamento.

Presentando la lettera e le richieste degli accademici, Carlo Borzaga ha sottolineato che la Commissione Europea dovrebbe adottare iniziative politiche concrete a supporto dell’economia sociale e rivedere gli strumenti di politica economica ed industriale alla luce di una visione pluralista delle forme di impresa, aperta al contributo delle organizzazioni dell’economia sociale. Alle autorità di Bruxelles è stato chiesto di riconoscere le specificità di cooperative ed imprese sociali, in particolare la loro capacità di produrre inclusione e coesione sociale, quando si definiscono le politiche fiscali, le modalità di rapporto con il settore pubblico e l’allocazione dei fondi strutturali.

Il professore José Luis Monzón, presidente di CIRIEC Spagna e professore dell’Università di Valencia (Spagna) ha sottolineato l’attuale varietà organizzativa nel settore dell’economia sociale. Ha poi aggiunto che: “tutte queste organizzazioni provengono dalla società civile ed hanno come obiettivo primario quello di rispondere alle specifiche esigenze delle comunità e della società in generale.” Ha aggiunto che queste organizzazioni “hanno una solida presenza in tutti i settori di attività, pari al 10% di tutte le imprese europee e al 7% del totale dell’occupazione dipendente”.

Il professore Lars Hulgård, presidente del Research Network EMES e decente dell’Università di Roskilde (Danimarca) ha sottolineato che: “La nostra presenza qui, oggi, conferma che le istituzioni Europee riconoscono l’importante, se non cruciale, contributo dell’economia sociale e delle imprese sociali nel costruire l’identità europea come la conosciamo oggi“. Si riferiva in particolare al modello europeo di economia sociale di mercato.

Infine, il professor Roger Spear, membro fondatore del EMES, membro del comitato scientifico di CIRIEC e docente presso la Open University (UK), ha concluso enfattizando apporto della ricerca comparativa internazionale alle politiche in questo settore. Ha inoltre sottolineato l’importante bagaglio di conoscenze sul significato di imprese e cooperative sociali acquisito grazie al lavoro di ricerca di reti quali EMES e CIRIEC.

I Commissari Barnier e Tajani hanno assicurato agli accademici che le istituzioni europee stanno dedicando una particolare attenzione ai temi dell’economia sociale.

“Sulla scia del rapporto che l’onorevole Toia ha presentato e che è stato poi adottato dal Parlamento Europeo, la Commissione ha preparato il Single Market Act, un documento che contiene le proposte della Commissione per l’economia sociale di mercato” ha detto Michel Barnier rispondendo alle richieste di più di 400 ricercatori ed accademici di 29 paesi europei che hanno firmato l’Appello.

Nel suo discoroso, il Commissario Barnier ha sottolineato che ben 10 Commissari hanno dato il loro contributo per definire le proposte che saranno presentate il 27 ottobre.

”L’importanza dell’economia sociale è legata al futuro delle imprese, che oggi si pone alla nostra società con grande urgenza. La crisi ha mostrato la resistenza dei modelli sui quali l’economia sociale tradizionalmente si fonda. Non si può che prenderne atto, soprattutto nel momento in cui si è chiamati a riavvicinare il mercato interno ai cittadini, lavoratori e consumatori europei. Quando qualcosa di necessario diventa impopolare, si è di fronte ad un problema. Per risolvere il problema dobbiamo fare in modo che il mercato interno diventi di nuovo il mercato dei cittadini europei. A seguito della pubblicazione del Single Market Act si aprirà un ampio dibattito che durerà 4 mesi e al quale sarà necessario che tutte le parti apportino i loro contributi in modo costruttivo. Il Rapporto sull’Economia Sociale ha già indicato la giusta direzione per la promozione del concetto di economia sociale, che va al di là dei discorsi ufficiali: si dovrebbereo risolvere alcune questioni legali come per esempio, ma non solo, quelle degli statuti. Sono necessari i dati che permetterebbero di migliorare le analisi del settore e del suo impatto e per questo l’economia sociale dovrebbe essere presa in considerazione anche dall’Eurostat; i rappresentati dell’economia sociale dovrebbero essere meglio integrati nel dialogo e nel dibattito pubblico. Nel suo Rapporto, l’onorevole Patrizia Toia ha posto alcune domande importanti: ha chiesto, per esempio, se serve creare strumenti nuovi o utilizzare quelli già esistenti. Posso dire che stiamo valutando entrambe le possibilità ma l’importante è avere un approccio coerente per l’economia sociale. L’onorevole Toia ha chiesto anche cos’è l’innovazione sociale e se non sia opportuno, in questo momento quando ne abbiamo più bisogno, sfruttare e sbloccare le potenzialità del mercato per una tripla innovazione: sociale, tecnologica ed economica. Non dimentichiamo che ci sono anche questioni importanti e difficili da affrontare come per esempio level playing field in materia di concorrenza per le imprese dell’economia sociale, il principio del non profit, etc., ma proprio per questo il dibattito sul Single Market Act che partirà a fine ottobre sarà molto importante.”

Anche il commissario Tajani ha ribadito il suo grande interesse per l’economia sociale. Ha ricordato che anche il trattato di Lisbona parla di “economia sociale di mercato” anche se purtroppo la parola “sociale” viene spesso ignorata.

“La crisi ha fatto sì che le imprese dell’economia sociale abbiano trovato quel riconoscimento che meritano grazie al ruolo positivo che hanno assunto nell’econopmia di oggi e nella vita sociale dei cittadini, ha detto Tajani. Il principale obiettivo della Commissione è quello di creare un ambiente giuridico ed amministrativo, a livello comunitario e a livello nazionale, nel quale le imprese dell’economia sociale possano prosperare. La crescita economica e l’occupazione dell’Europa dipenderanno dalla sua capacità di creare e sostenere le imprese innovatrici, poiché non può esserci crescita senza innovazione. Le imprese dell’economia sociale hanno bisogno di sostegno per rimediare alla loro più grande debolezza: la mancanza di comprensione del loro modo di funzionamento e della loro importanza sociale. I giovani imprenditori non sono sufficientemente coscienti dei vantaggi che potrebbero ottenere se diventassero imprenditori sociali. La visibilità è quindi più che mai necessaria.”

Parlando dei progetti futuri, il Commissario Tajani ha citato la ricerca “Study on the implementation of Regulation 1435/2003 on the Statute for European Cooperative Society”, realizzata proprio da Euricse in collaborazione con Cooperatives Europe ed Ekai Foundation, finanziata dalla Direzione Imprese e Industria della Commissione Europea. Tajani ha sottolineato la sua intenzione di aprire una consultazione pubblica sulle conclusioni e le raccomandazioni presenti nel rapporto. I risultati saranno poi presentati in un documento della Commissione prima dell’estate 2011.


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