Mondo

«Uniamoci contro la fame»

L'occasione è la 30esima Giornata mondiale dell’alimentazione indetta dalle Nazioni Unite

di Emanuela Citterio

Profit, non profit e istituzioni possono vincere la fame se uniscono le forze. È il messaggio della 30esima Giornata mondiale dell’alimentazione che si è celebrata il 16 ottobre: «Unirsi contro la fame diventa realtà quando stato, organizzazioni della società civile e settore privato lavorano in associazione a tutti i livelli per sconfiggere la fame, la povertà estrema e la malnutrizione» recita il messaggio targarto Onu.

Biocarburanti, land grabbing e volatilità dei prezzi dei beni alimentari sono solo alcuni dei problemi scottanti che il Comitato per la sicurezza alimentare della Fao sta discutendo a Roma da una settimana. Questo orgnaismo è stato riformato negli ultimi mesi e per la prima volta include anche organizzazioni non governative e della società civile, filantropi e aziende, oltre alle istituzioni e alle agenzie delle Nazioni Unite.

« Il Comitato per la Sicurezza Alimentare deve diventare il principale forum politico mondiale in materia di lotta contro la fame e malnutrizione. Ma ciò sarà possibile solo se tutti i paesi lavoreranno insieme», ha detto Chris Leather, portavoce di Oxfam. «Se si incontreranno solo per litigare e incolparsi a vicenda, il comitato fallirà e il costo si misurerà in vite umane».

Lo scorso anno la Fao aveva segnalato una sconfitta rispetto agli Obiettivi del millennio e il direttore Diouf aveva lanciato un’azione internazionale dal basso per mobilitare i governi.

Quest’anno al centro dell’attenzione c’è il fenomeno del ‘land grabbing’: lo scorso anno circa 45 milioni di ettari di terra -un territorio pari alla superficie della Svezia- sono stati venduti a investitori privati, in gran parte in Africa. Si stima che il fenomeno sia aumentato di dieci volte rispetto agli anni precedenti. A questo problema si somma la volatilità dei prezzi alimentari, causa e al tempo stesso effetto della recente crisi alimentare globale. Il Comitato ha discusso anche degli investimenti agricoli e alimentari nei Paesi in via di sviluppo.

A Roma intanto è tutto pronto per “Run for Food”, la “corsa contro la fame” giunta alla quinta edizione. La gara podistica partirà alle 10, domenica 17 ottobre, dalle Terme di Caracalla. E in tutt’Italia sono diverse le manifestazione in occasione della Giornata mondiale. Fino al 17 ottobre alla Cascina Cuccagna di Milano è in corso Kumida, festival che parla di sovranità alimentare e di cibo come diritto attraverso spettacoli, incontri, workshop e degustazioni. Uno spazio durante il quale ong milanesi come Intervita e Acra porteranno la propria esperienza di impegno in Asia e Africa contro la malnutrizione.

Infine, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, il Comitato italiano sovranità alimentare organizza il primo evento in cui si propone come interlocutore nazionale maggiormente rappresentativo – con le sue oltre 270 associazioni di categoria, organizzazioni non governative, sindacati, associazioni e movimenti – per affrontare nell’ambito Expo 2015 le questioni sul tema Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita, portando un contributo specifico in materia di sovranità alimentare.

L’incontro seminariale, che si terrà alle ore 11 presso la Cascina Cuccagna a Milano sul tema Promuovere la Sovranità alimentare verso l’Expo 2015, rappresenta “il primo passo del CISA nel cammino verso l’Expo 2015” dice Sergio Marelli Presidente del CISA.L’Expo, infatti, è una importante opportunità “per riflettere insieme su una pluralità di questioni legate all’alimentazione, per informare cittadini di tutto il mondo sui problemi della fame e della denutrizione e sulla necessità di salvaguardare le limitate risorse del pianeta e nel rispetto dei diritti di tutti, e per approfondire le conoscenze in materia di agricoltura e innovazione.

“In un tempo in cui il problema della fame si impone, richiedendo una riforma della governance del sistema alimentare a tutti i livelli, è importante superare la visione parziale legata agli interessi di una determinata parte del mondo o di una certa categoria di attori”, sottolinea Ada Civitani, membro del Policy and strategy officer Food Security/Sovereignty programme manager. L’Expo 2015 sarà l’occasione per confrontarsi e dialogare costruttivamente – Nord e Sud del mondo, produttori e consumatori, ambientalisti, imprenditori, sindacati, ONG, organizzazioni della società civile, istituzioni, privati cittadini – per costruire una visione d’insieme e dare risposte efficaci”.


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