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Ecco come sarà l’Osservatorio nazionale
Sulla Gazzetta Ufficiale il regolamento dell'organismo. Avrà più di 30 componenti e un budget di 3 milioni
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 ottobre scorso (n.236) il regolamento che disciplina l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, previsto nell’articolo 3 della legge 3 marzo 2009, n. 18 (la legge di ratifica della convenzione Onu del 2006 dedicata ai diritti delle persone con disabilità).
Il decreto, che consta di 8 articoli, stabilisce che l’Osservatorio avrà sede a Roma presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è un “organismo consultivo e di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilita”.
L’Osservatorio sarà presieduto dal Ministro del Lavoro e da altri 16 tra rappresentanti ministeriali, delle amministrazioni locali, degli istituti pensionistici; da tre rappresentanti dei sindacati e da 14 rappresentanti delle “associazioni nazionali maggiormente rappresentative delle persone con disabilità, da individuarsi con successivo decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali”; da 2 rappresentanti di organizzazioni del terzo settore che operano nel campo della disabilità; da tre esperti di comprovata esperienza nel campo della disabilità designati dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
All’interno dell’Osservatorio verrà costituito un Comitato tecnico-scientifico con “finalità di analisi ed indirizzo scientifico in relazione alle attività ed ai compiti dell’Osservatorio”.
Ai componenti dell’Osservatorio spetterà esclusivamente il rimborso delle spese di viaggio e di soggiorno.
L’Osservatorio lavorerà alla finalizzazione delle risorse nell’ambito del Programma di azione biennale previsto dalla legge di ratifica della convenzione Onu.
Durerà in carica tre anni, con una possibilità di proroga di altri tre. La spesa complessiva relativa agli oneri di funzionamento dell’Osservatorio e’ pari ad euro 500.000 per ciascuno degli anni dal 2009 al 2014, a carico dello stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
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