Welfare

Biblioteche in carcere, si può fare di più

di Redazione

Biblioteche in carcere: aprirle di più
Le biblioteche in carcere sono luoghi preziosi, perché offrono momenti di autentica libertà e un po’ di conforto. Fino a pochi anni fa però le biblioteche carcerarie erano spesso tristi depositi di volumi regalati da “donatori”, che avevano voglia di sgombrare i loro garage da ammassi di vecchi libri, oggi invece il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è in grado di presentare un quadro più confortante: le biblioteche che si trovano in locali idonei ed attrezzati anche con computer o stampanti sono ben153, su un totale di 201 istituti penitenziari censiti, 52 sono convenzionate con i servizi bibliotecari gestiti da Comuni e Province, e quindi sono in grado di mettere a disposizione dei lettori cataloghi più ricchi e aggiornati. Ci sono però ancora tanti elementi critici: solo 37 biblioteche sono accessibili anche nel pomeriggio, dopo le 16, e solo 75 mettono a disposizione degli utenti anche quotidiani e riviste. Ma soprattutto manca chi faccia funzionare al meglio queste strutture, e ancora una volta il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria si appella al volontariato per garantire la gestione di un servizio che, in tempi di sovraffollamento, è una straordinaria boccata d’aria fresca.

Bambole “terapeutiche” per donne detenute
Si chiama «La poesia delle bambole» ed è un progetto iniziato nel 2001 nel carcere di Sollicciano, che coinvolge le donne detenute. Molte di loro hanno spesso grandi difficoltà economiche e non sono in grado neppure di acquistare francobolli per scrivere alla propria famiglia, shampoo, sapone, dentifricio, cibo. È per far fronte a una situazione così pesante che nasce «La poesia delle bambole», all’inizio con un corso di formazione all’interno delle sezioni femminili di Sollicciano dove alcune operatrici insegnano ad un gruppo di ragazze detenute a fare bambole, a partire da Ninetta, la bambola cuscino particolarmente adatta nei primi mesi di vita. Le bambole, spiega l’associazione Pantagruel che gestisce questo progetto, sono oggetti particolari, utilizzano solo materiali naturali, seguono delle regole precise, sono terapeutiche per chi le fa. Da dicembre 2008 è attivo il sito www.lapoesiadellebambole.it dove è possibile consultare il catalogo.

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