Formazione

Miur: “Allenati alla vita” non è un nostro progetto

Una nota ministeriale tenta di chiarire: le esercitazioni di tiro seguono tecniche olimpiche

di Antonietta Nembri

Gelmini e La Russa non c’entrano nulla con l’iniziativa “Allenati alla vita”. Si tratta di un progetto dell’Ufficio scolastico della Lombardia e dell’esercito e il protocollo d’intesa è stato siglato dal direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio e dal comandante regionale dell’Esercito della Lombardia. Una nota del Miur sottolinea che il protocollo «non è stato firmato dai ministri Gelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. I ministri sono stati semplicemente invitati a partecipare, ma non erano presenti né alla firma né alla cerimonia».

Nella stessa nota il ministero ricorda che “Allenati alla vita” è un’attività, «nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di centrosinistra». Del progetto che negli ultimi tre anni ha visto la partecipazione di circa 2mila studenti lombardi il dicastero diretto dalla Gelmini sottolinea: «è un’attività sportiva complessa e articolata che ha come primo obiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo e di cooperare e l’acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all’esaltazione della cultura militare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma del protocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e associazioni di volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazione delle attività». E sulle esercitazioni di tiro con l’arco e la carabina ad aria compressa, presenti all’interno del progetto si dice: «Non sono attività paragonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono a livello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un’iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell’ambito dell’insegnamento di ‘Cittadinanza e Costituzione’» conclude la nota del Miur.


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