Non profit

L’offerta speciale di Poste Prendere o lasciare?

Tariffe agevolate per chi spedisce almeno 100mila pezzi Rinunciando però agli incentivi del governo

di Maurizio Regosa

Non c’è molto tempo. L’offerta al non profit che Poste sta lanciando in questi giorni, è valida fino al 5 dicembre. Poi addio “Postatarget creative sperimentale”. In che cosa consiste? Nella possibilità di risparmiare sulle tariffe postali a patto però che si spediscano almeno 100mila pezzi, pagando (a seconda del peso e del numero di buste) un costo tra lo 0,14 e lo 0,19 al posto dei 28 centesimi divenuti «regolari» dopo la soppressione – sei mesi fa – delle agevolazioni per le realtà non profit. Ci sono però condizioni precise per poter accedere a questa possibilità. Oltre al numero di pezzi (e va riconosciuto che la soglia minima di 100mila pezzi potrebbe consentire a molte realtà di aderire a questa formula), occorre rispettare un determinato formato. Va da sé che occorre sottoscrivere un contratto (con i responsabili commerciali di ciascun ufficio postale) e che, soprattutto, si deve tenere bene a mente che il termine ultimo delle spedizioni sarà appunto il 5 dicembre. Una data che però potrebbe rivelarsi non del tutto adeguata alle esigenze specifiche del non profit: è al tempo stesso pericolosamente vicina e lontana dal Natale, momento importante, anzi topico per ogni raccolta fondi e per qualsiasi operazione di sensibilizzazione. E se qualche cosa va storto? C’è da sperare che Poste spa possa considerare l’ipotesi di allungare di qualche giorno la durata dell’offerta che comunque è «sperimentale» (tanto vale perciò sperimentarla al meglio…).
Infine una nota dolente. Ed è la seguente: aderendo alla proposta, che è una iniziativa commerciale assunta in proprio dall’azienda, ci si preclude la possibilità di godere delle nuove agevolazioni che – chissà – potrebbero anche arrivare nelle prossime settimane. Secondo le ultime notizie circa il decreto attuativo, pare che finalmente Tremonti abbia cominciato a intingere la penna nell’inchiostro per firmarlo sbloccando così i 30 milioni stanziati dal Parlamento nella norma incentivi (ormai mesi fa: era il 20 maggio). Si ignora quanto tempo possa servire a completare la firma ma se ad esempio l’operazione dovesse reintrodurre le promesse tariffe oscillanti fra 0,09 centesimi di euro e 0,12, aderendo a Postatarget creative si finirebbe con lo spendere di più. Del resto l’iniziativa aziendale e i prodotti agevolati sono differenti, hanno regimi operativi e contrattuali distinti e quindi l’azienda fa chiaramente sapere che è assolutamente escluso che uno “sconto” possa cumularsi con l’altro. A quel punto è da sperare che ci sia la possibilità di scegliere con quale servizio continuare a spedire.


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