Sostenibilità

CFS: meno reati e denunce

I numeri dell'attività venatoria nel 2009 e i consigli per "doppiette sicure"

di Redazione

Il Corpo forestale dello Stato, attraverso l’attivita’ delle strutture operative centrali e periferiche, difende la vita delle specie animali selvatiche, autoctone ed esotiche, garantendo anche la conservazione dei loro habitat naturali. In particolare, con l’aiuto del Nucleo operativo antibracconaggio (Noa), struttura specializzata della Forestale negli interventi contro il bracconaggio, controlla il corretto esercizio dell’attivita’ venatoria. Nel corso del 2009 il Corpo forestale dello Stato ha accertato 1.516 reati rispetto ai 1.672 dell’anno precedente, la maggior parte dei quali hanno riguardato la tutela della fauna selvatica autoctona (938). Piu’ di 300 sono stati i reati per violazioni alle norme riguardanti il maltrattamento di animali e circa 140 i reati inerenti la legge sul controllo del commercio delle specie selvatiche in via di estinzione (Cites). In calo anche le persone denunciate pari a 926 contro le 1.205 del 2008, cosi’ come i sequestri di animali e degli illeciti mezzi di caccia pari a 1.037 contro i 1.308 dell’anno precedente. Gli arresti sono stati 5, rispettivamente 2 in Calabria, 2 in Puglia e 1 in Piemonte. Le perquisizioni effettuate sono state piu’ di 140. Accertati, inoltre, quasi 5mila illeciti amministrativi ed eseguiti 134 mila controlli. L’importo totale delle sanzioni notificate ai trasgressori nel 2009, pari a circa 3 milioni di euro, e’ quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente. Alla vigilia dell’apertura generale della caccia il Corpo forestale dello Stato invita tutti coloro che praticano l’attivita’ venatoria a una caccia responsabile nel rispetto delle normative vigenti.

 In occasione dell’inizio della stagione venatoria il Corpo forestale dello Stato raccomanda la massima prudenza, soprattutto durante le prime giornate, vista la notevole partecipazione e la concomitante attivita’ di raccolta di funghi o di prodotti autunnali del sottobosco. In particolare, per la propria e l’altrui sicurezza, e per non incorrere in sanzioni amministrative che, in alcuni casi, potrebbero avere anche risvolti di carattere penale, Il Corpo forestale ricorda di non cacciare, per un periodo non inferiore a 10 anni, sulle superfici boschive percorse da incendi; le informazioni relative a tali aree sono reperibili presso i catasti comunali. Il Corpo forestale invita poi a controllare meticolosamente lo stato delle armi, delle munizioni e dell’equipaggiamento personale e rispettare sempre le disposizioni sull’uso e sul trasporto dei mezzi di caccia. Inoltre, il Corpo forestale consiglia di verificare la regolarita’ dei documenti necessari per l’esercizio venatorio (porto d’armi, licenza di caccia, assicurazione, tesserino venatorio regionale, etc) e di provvedere al pagamento delle tasse governative e regionali nonche’ a tutti gli adempimenti richiesti dagli ambiti territoriali di caccia (Atc) e dai comprensori alpini (Ca), previsti dalle rispettive normative regionali. Nel dodecalogo, l’invito ad accertarsi correttamente di quali siano i confini di eventuali Parchi, o altre aree protette, all’interno dei quali e’ assolutamente vietata la caccia, e se siano presenti ulteriori zone di protezione ‘a cuscinetto’ sul perimetro.

 Inoltre il Corpo forestale dello Stato ricorda ai cacciatori anche di documentarsi correttamente su quali siano i limiti dei propri ambiti territoriali di caccia e prestare la massima attenzione alle aree denominate Zone a Protezione Speciale (Zps), all’interno delle quali l’attivita’ venatoria e’ disciplinata in modo particolare, cosi’ come specificato nei vari calendari venatori provinciali, e alle zone umide, dove si ha l’obbligo di utilizzare munizioni con pallini di acciaio. L’invito e’ inoltre quello di conoscere bene le disposizioni del calendario venatorio provinciale ed eventualmente dei regolamenti relativi alla raccolta di funghi o di altri prodotti delle zone boscate e di essere sempre certi delle specie selvatiche per le quali e’ consentito il prelievo venatorio (la selvaggina che non si riconosca, o che non si veda distintamente, non deve essere abbattuta). Il Corpo forestale raccomanda poi di rispettare rigorosamente le distanze di sicurezza previste dalla legge per edifici, qualunque via di comunicazione, mezzi agricoli al lavoro nonche’ appostamenti di caccia fissi o temporanei; anche in caso di un minimo dubbio evitare ogni esplosione potenzialmente pericolosa. Inoltre il Corpo forestale dello Stato raccomanda di: rispettare sempre l’ambiente circostante ed evitare di abbandonare rifiuti di ogni genere, ma soprattutto i bossoli delle cartucce, ormai tutti di materiale plastico; ricordarsi di detenere, trasportare e gestire i cani, da sempre i migliori ‘ausiliari’ della stagione di caccia, in maniera rispettosa delle norme e delle loro esigenze comportamentali e il massimo rispetto delle colture agricole in atto. Per informazioni piu’ dettagliate i cacciatori potranno rivolgersi ai Comandi provinciali e ai Comandi stazione della Forestale dislocati su tutto il territorio nazionale o chiamare il numero gratuito di emergenza ambientale 1515 a disposizione di tutti i cittadini 24 ore su 24.

 


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