Sostenibilità

Carrello della spesa più caro al Sud

Lo rivela un'indagine di Altroconsumo realizzata sui prodotti di 491 marche in 926 punti vendita della grande distribuzione di 62 città

di Redazione

 

Firenze, Verona e Pisa sono le città meno care per fare la spesa mentre a Messina, Sassari e Catania va la maglia nera. Lo svela un’indagine di Altroconsumo sui prodotti di 491 marche in 926 punti vendita della grande distribuzione di 62 città. Sotto la lente 850.000 prezzi di 635 supermercati, 138 iper e 153 hard discount. I risultati dell’indagine parlano chiaro: a Firenze, con una scelta oculata, la spesa di un anno su alimentari freschi e confezionati, prodotti di igiene per la persona e la casa, può contrarsi di 1.622 euro rispetto alla media mazionale. A Rimini sono possibili risparmi fino a 1.267; 1.214 per Milano e 1.204 per Verona.

In Italia fare la spesa costa in media 6.300 euro all’anno. Scegliendo i prodotti più convenienti è possibile risparmiare per una famiglia-tipo sino a 1.622 euro in un anno, là dove esiste concorrenza. Le città dove super e iper giocano al ribasso sono Verona, in testa alla classifica, seguita da Firenze, Treviso, Pisa, Padova e Arezzo. Ultima per convenienza Messina.

Scegliere dove fare la spesa determina se rientrare o meno nel bilancio familiare. Con il potere d’acquisto per le famiglie ridotto secondo l’Istat del 2,6% nell’ultimo anno e con il 17% di queste che non arriva a fine mese a coprire le spese, puntare sulla convenienza è la soluzione. Calcolatore alla mano, attenti anche alla scelta all’interno del punto vendita. Comprare i prodotti in offerta permette un risparmio medio del 21% che diventa in un anno un gruzzolo di 1300 euro. Scegliere quelli a marchio commerciale (col logo dell’insegna sulla confezione, per intenderci) porta a un risparmio del 41%, pari a 2500 euro in un anno. Se si acquistano i prodotti primo prezzo lo scontrino si dimezza, con un risparmio di 3000 euro di media all’anno. Se si decide di fare la spesa all’hard discount l’esborso medio passa dai 6300 euro ai 2500 all’anno. La concorrenza tra insegne offre opportunità ai consumatori, nelle regioni dove funziona. Nel Centro-Sud, ma anche in città come Genova, Livorno, Aosta, la mancanza di stimoli e tensioni tra punti vendita e catene distributive congela i prezzi verso l’alto, e le possibilità di risparmio si contraggono sino a soli 300 euro.

 L’intero dossier spesa è disponibile sul sito www.altroconsumo.it.


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