del distretto Adriatico. Mantenuti i valori delle vendite.
Cresciuti i soci e soprattutto i soci che in Coop investonoSi pubblica in questi giorni la settima edizione del Rapporto sociale delle Cooperative di consumatori del distretto Adriatico. Un esperimento ardito che, anno dopo anno, cerca di misurare il valore prodotto dalle 24 cooperative che aderiscono all’associazione nelle regioni lungo la dorsale appunto adriatica dal Trentino Alto Adige alla Puglia, segmentandolo regione per regione.
Anche quest’anno i dati sono rassicuranti, nonostante le difficoltà economiche che hanno investito famiglie e consumi. Si sono mantenuti i valori delle vendite, anche grazie ad un impegno importante nello sviluppo che ha permesso di creare nuova occupazione, sono cresciuti i soci e soprattutto i soci prestatori, coloro che di Coop si fidano ed in Coop investono.
L’impegno ad una gestione responsabile delle attività di ogni giorno per Coop è già scritto nella Missione, ma nel 1997 con l’adozione della Carta dei valori, Coop ha voluto declinarlo in modo esplicito nelle diverse relazioni con gli stakeholder ed impegnarsi formalmente e pubblicamente a perseguirlo. Lo scorso anno ha rinnovato il proprio impegno aggiornando i contenuti della Carta perché meglio rispondessero ad un mondo più flessibile, globale, incerto? In particolare le cooperative presenti in Emilia-Romagna sono sempre state in prima linea nel rispetto di tali principi e nella loro implementazione in modo innovativo.
Coop Adriatica ha adottato per prima il Codice etico a metà degli anni 90; Coop Consumatori Nordest, implementando il progetto Q-Res, si è dotata di una commissione Valori e regole, composta di stakeholder esterni, che verifica la coerenza dei comportamenti; Coop Estense sviluppa il suo bilancio sociale preventivo e consuntivo adottando il punto di vista degli stakeholder.
Verso il consumatore per offrire convenienza e qualità l’impegno è costante, non abbassando la guardia né sulla sicurezza alimentare né sull’attenzione all’ambiente e al rispetto dei diritti umani. Anche quest’anno il prodotto a marchio Coop ha presentato innovazioni importanti: è nata la linea Vivi Verde che, unendo quella Eco-logica e Bio-logica, aiuta il consumatore a fare scelte green; è proseguito l’impegno per garantire le condizioni di certificazione SA8000 nelle produzioni ortofrutticole, in particolare al Sud, per non essere complici di situazioni “alla Rosarno”, ma si è anche continuato ad investire in ricerca contro le sofisticazioni? I soci consumatori che versavano in situazione di crisi sono stati supportati con misure ad hoc: il raddoppio dello sconto effettuato a chi utilizza la social card, i buoni sconto per chi ha perso il lavoro. La solidarietà sociale non si è contratta, anzi, il distretto ha complessivamente donato oltre 2,1 milioni di euro, di cui quasi un milione a vantaggio delle comunità locali. A questi si aggiungono gli oltre 10 milioni di euro donati in prodotti alle organizzazioni di solidarietà sociale attraverso «Brutti ma Buoni», che applica la legge del Buon Samaritano.
Tra le molte iniziative di promozione dello sviluppo sostenibile che guardano al futuro, infine, si ricordano le attività di educazione al consumo consapevole che hanno raggiunto i 4.569 incontri nelle scuole comprese fra l’infanzia e le superiori, con un incremento del 4% rispetto al 2008; e i nuovi percorsi punto vendita sperimentati a Reggio Emilia, Modena e Faenza per promuovere comportamenti di acquisto sostenibili tra i consumatori, aiutandoli a riconoscere gli impatti ed il peso ambientale dei diversi prodotti. Molte altre le attività in cantiere e tantissime quelle in più realizzate, sempre con la stessa attenzione agli impatti prodotti, ai bisogni e alle attese, al valore generato e distribuito.
Marisa Parmigiani, responsabile Politiche sociali
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