Mondo
Mogavero: “Non si spara contro esseri umani”
Il vescovo di Mazara del Vallo e portavoce della Cei riporta lo sconcerto suo e della popolazione locale. "Governo inerme, non tutela i nostri cittadini"
di Redazione
“L’opinione pubblica qui è sconcertata. Il nostro peschereccio non ha compiuto nessun atto di ostilità. L’equipaggio del motopesca ha cercato solo di raggiungere una sponda siciliana, ben sapendo che altrimenti lo avrebbe atteso il sequestro e l’arresto. Il Codice della navigazione fissa limiti ben precisi, che la Libia unilateralmente ha ampliato. E’ ovvio che la tutela dei nostri uomini spetta al Governo, che invece di fronte ad una situazione grave ed allarmante resta inerte”.
A dirlo all’Adnkronos è monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (Trapani) e presidente del consiglio della Cei per gli affari giuridici, commentando la vicenda di cui è stato protagonista il peschereccio ‘Ariete’, mitragliato da una motovedetta libica sulla quale erano presenti anche alcuni militari italiani come osservatori. “La collaborazione implica un rapporto tra due, ma gli ultimi fatti indicano chiaramente come le autorità libiche e quelle italiane non riescano a dialogare. Il governo di Tripoli”, prosegue monsignor Mogavero, “ha chiesto scusa in ossequio al ‘galateo internazionale’ per quello che è stato definito un ‘incidente’, ma se ci fossero stati dei morti le scuse non li avrebbero certo fatti resuscitare. Mi chiedo se è necessario arrivare a delle vittime innocenti per capire che le cose così non cambieranno”.
Per il vescovo di Mazara del Vallo bisogna “assumere un’iniziativa politica, intraprendere un negoziato lungo, complesso, dall’esito non scontato. Ma è chiaro che in questo modo non si puo’ andare avanti. Non si può sparare contro un essere umano, sia esso un italiano o un clandestino. In entrambi i casi è un atto contro cui è necessario indignarsi”.
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