Volontariato

Il servizio civile in Avis va a passo di rock

Il manifesto promozionale è opera di un volontario di 23 anni. Che come soggetto ha scelto un fotogramma del suo gruppo musicale

di Daniele Biella

Il futuro della donazione del sangue? «È nelle mani dei giovani. E il servizio civile in Avis è un’ottima occasione per “svecchiare” il mondo dei donatori». Parola di Jacopo Castellano, 23enne di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, la firma che la storica associazione dei volontari italiani del sangue ha scelto per siglare la nuova campagna di promozione del servizio civile, che prevede l’inserimento nel proprio organico per un anno di 172 ragazzi (dei 400 volontari richiesti con il bando nazionale, Avis si è vista finanziare solo 172 posizioni, 30 in meno dello scorso anno).
Castellano ha vinto il concorso di idee promosso dall’associazione tra i propri giovani (in premio un computer iMac) per realizzare il logo della campagna promozionale. Il suo progetto grafico, scelto fra le 12 proposte arrivate, è diventato una locandina (nella foto) che oggi è in bella vista nelle centinaia di sedi dell’associazione sul territorio nazionale.
Vita: Che messaggio vuoi lanciare ai giovani come te?
Jacopo Castellano: C’è bisogno di una ventata di novità, di freschezza fra i donatori. Donare il sangue è una cosa seria, ma va vissuta con allegria: per questo lo slogan del mio manifesto è «Un anno per la gioia di donare» e il soggetto dell’immagine è un ragazzo che si lancia da un’amaca sprizzando energia e voglia di vivere.
Vita: Il protagonista della foto è un donatore?
Castellano: No, in realtà è un amico attore e la figura è un fotogramma estratto da un video del mio gruppo rock, che si chiama Elnora e nel quale suono le tastiere. L’ho scelto proprio perché comunicava un forte senso di gioventù.
Vita: Tu hai fatto il servizio civile con Avis?
Castellano: Non ancora. Sono alle prese con gli studi di pianoforte nel conservatorio della mia città. Nel frattempo faccio qualche lavoretto come grafico, e collaboro da anni nella redazione del bollettino Avis.
Vita: Come hai conosciuto l’associazione?
Castellano: In pratica ci sono dentro da quando sono nato. Mio padre è uno storico donatore e oggi è il direttore del bollettino. Io già da piccolo bazzicavo nelle sedi Avis, e appena compiuti i 18 anni ho fatto la mia prima donazione. Da allora faccio parte del Gruppo giovani.

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