«La Terza Conferenza degli Stati parte alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, da poco conclusasi a New York, ha purtroppo evidenziato un deprecabile calo di attenzione e di incisività da parte del nostro Paese, che poco ha fatto per confermarsi uno Stato leader nella promozione dei principi di questo Trattato». Lo scrive la Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap, sul suo sito.
Dall’1 al 3 settembre infatti la Conferenza degli Stati Parte alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità si è riunita a New York. In agenda anche l’elezione dei nuovi membri del Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità – organismo che ha il compito di monitorare su scala internazionale l’attuazione dei princìpi contenuti nel testo della Convenzione stessa – che ha visto la nomina di molti rappresentanti provenienti dalla società civile, ma di nessun esperto italiano. Nel nostro Paese manca ancora l’Osservatorio Nazionale previsto all’atto della ratifica della Convenzione…
«A seguito delle votazioni del 1° settembre, che hanno visto la designazione dei diciotto membri del rinnovato Comitato, a emergere – con molto rimpianto – è proprio l’assenza tra di loro di un esperto proveniente dal movimento italiano per i diritti delle persone con disabilità», nota sempre la Fish.
«Non si può nemmeno arrivare a parlare di una previsione mantenuta. Questo risultato era già certo molto prima dell’inizio del meeting. L’Italia, in realtà, non ha sottoposto alcuna candidatura, nonostante fosse stata trovata la convergenza su figure di alto profilo, ed internazionalmente riconosciute».
«Probabilmente – constata con amarezza il presidente della FISH, Pietro Barbieri – a giugno, nel momento in cui il Governo avrebbe dovuto avanzare la propria candidatura, le persone con disabilità venivano considerate più come una categoria merceologica, o degli impostori che usurpano la ricchezza del Paese, che come cittadini che in tutto il mondo subiscono continue violazioni dei loro diritti».
«La Convenzione – continua Barbieri – prevede questi strumenti, come il Comitato, che sono di fondamentale importanza per favorire il cambiamento di cui è portatrice, ed è un peccato che per una negligente trascuratezza l’Italia non possa essere lì, a fornire il proprio contributo e la propria competenza».
Nonostante questa forte delusione, l’elezione del Comitato ha comunque fatto registrare un esito, nel complesso, molto positivo, in quanto entra a farne parte un sempre maggiore numero di rappresentanti della società civile.
«Tra questi – ha concluso Barbieri – salutiamo con estrema soddisfazione la nomina di Gabor Gombos e di Theresia Degener, esperti candidati rispettivamente dall’Ungheria e dalla Germania, la cui preparazione e impegno abbiamo potuto ripetutamente apprezzare, tanto nel corso dei lavori che hanno portato all’approvazione della Convenzione, che in altri contesti internazionali».
Per conoscere tutti i membri del Comitato è possibile scaricare il comunicato diffuso dalla International Disability Alliance .
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