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Dossier sulla disabilità nella scuola

Disabili, al Nord c'è meno sostegno: il 52% dei posti finisce in Meridione

di Associazione Istituto Cortivo

Pare che gli studenti disabili del Nord d’Italia abbiano meno diritti dei loro cari compagni del Sud, giacché in questi anni sono entrati in ruolo, in proporzione, molti più insegnanti di sostegno nel Sud d’Italia che nelle altre Regioni del nostro Paese.
È proprio questo il quadro che emerge da un nuovo dossier di «Tuttoscuola» dedicato alla mappa del sostegno alla disabilità nella scuola italiana. 

In particolare, il dossier segnala un aumento rilevante degli alunni disabili: nel recente anno scolastico 2009-2010 i disabili inseriti nelle scuole statali di ogni ordine e grado hanno superato quota 181 mila, pari al 2,3% dell’intera popolazione scolastica, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. L’incremento si attesta addirittura a quasi il 70% se il raffronti va indietro nel tempo, ma ad appena a 15 anni prima. 

Sempre nel periodo 2009-2010 vi era mediamente un disabile ogni 43 alunni, ma con forti differenze territoriali: ad esempio, 58 in Basilicata, ma appena 35 nel Lazio. Scostamenti che, secondo Tuttoscuola, potrebbero dipendere dai diversi criteri utilizzati per la valutazione delle disabilità.

I docenti di sostegno si sono quasi triplicati: i posti sono 90.469, erano appena 35 mila 15 anni fa. Allo stesso modo, però, è molto cresciuto lo sforzo dello Stato, che ogni anno investe circa 3 miliardi di euro per il solo personale di sostegno. 

Tuttavia, da una attenta analisi emergono squilibri sorprendenti, se non persino paradossali: ci sono più studenti disabili al Centro e nel Nord-Ovest, ma lo Stato destina gli insegnanti di sostegno soprattutto al Sud e Isole. In queste Regioni meridionali per di più offre posti stabili molto più che nel resto del Paese: il 52% dei posti fissi sono assegnati proprio nel Meridione, che ha solo il 40% degli alunni disabili. 
In Basilicata c’è un docente di sostegno ogni 1,62 alunni disabili, in Lombardia ogni 2,3. Persino curioso il confronto tra Campania e Lazio: a fronte di un uguale numero di alunni disabili, alla Campania sono stati assegnati oltre 3 mila docenti di sostegno in più rispetto al Lazio.
Sono 4.500 i posti “sottratti” al Nord e al Centro, tanto che,  rispetto alla media nazionale di 2 alunni per ogni docente di sostegno, il docente di Pescara ha a carico un disabile in più rispetto a quello di Nuoro (2,58 rispetto a 1,59).

Rispetto poi alla percentuale di stabilità dei posti del 70%, fissata dalla legge, in Basilicata il 91% dei posti di sostegno sono stabili, perché inseriti nell’organico di diritto, in Sardegna e in Campania l’89%, mentre in Emilia Romagna non si arriva al 55%, e in Lombardia e in Veneto ci si ferma al 56%. 

Il dossier di Tuttoscuola ripercorre inoltre tutte le tappe del “modello italiano” di inserimento degli alunni diversamente abili nella scuola, che rappresenta da tempo un fiore all’occhiello del sistema scolastico del nostro Paese, e offre un quadro del sostegno negli altri Paesi europei.

E non sempre, infine, la preparazione degli insegnanti di sostegno è all’altezza: non è raro ad esempio imbattersi in docenti di sostegno che non conoscono l’uso del Braille, la particolare – e nota – scrittura per ciechi.

Fonte: Il Mattino di Padova – Regione, 1.9.2010, pag. 9

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Il dossier di Tuttoscuola, offerto liberamente a tutti i lettori che si registrano gratuitamente al sito www.tuttoscuola.com, o abbonati (cui basterà inserire le credenziali di accesso), traccia una mappa dei posti di sostegno in Italia, verificando una minore presenza di insegnanti di sostegno al Nord piuttosto che al Sud.

Il dossier è gratis. Per prelevarlo, è sufficiente registrarsi nel sito www.tuttoscuola.com, compilando il modulo online, a partire dall’inserimento dell’e-mail.
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