Famiglia

Italia ultima in Europa

Lo conferma la relazione 2009. Legacoopsociali: il Governo dice una cosa e poi ne fa un'altra

di Redazione

La Relazione generale  sulla situazione economica del Paese relativa al 2009, elaborata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e resa nota questa estate, ha relegato l’Italia all’ultimo posto per la spesa per famiglia e maternità.

Nel 2009 in Italia si è speso per famiglia e maternità l’1,4% del Pil, in leggero e positivo aumento sull’1,2% del 2007. La relazione fornisce anche l’ultimo dato comparato fra i paesi europei disponibile, relativo appunto al 2007. Allora, con il suo 1,2%, l’Italia era ultima in Europa, insieme a Spagna e Portogallo,  lontanissima  non solo dai paesi scandinavi (3’7% in Danimarca, 3% in Svezia), ma anche dalla Francia (2,5%) e dalla Germania (2,8%), e più complessivamente dalla media europea, che era del 2% sui 27 Paesi, e del 2,1% sui 15 Paesi.

Se si considera il totale della spesa per il welfare, la quota per famiglia e maternità pesa in Italia per il 4,7%, collocandoci penultimi in Europa davanti alla sola Polonia, mentre la media complessiva dei Paesi Europei è pari all’8%.

«Questi dati purtroppo non ci sorprendono e sono piuttosto la conferma ufficiale di quanto più volte abbiamo sottolineato – afferma Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali. La spesa sociale italiana, oltre che caratterizzata da evidenti squilibri al proprio interno,  continua ad essere gravemente inadeguata rispetto ai bisogni delle persone e delle famiglie, e sottodimensiona in modo preoccupante rispetto agli standard europei.

Gli effetti della crisi rendono urgente ed evidente la necessità di un vero investimento sociale per lo sviluppo di politiche  orientate a sostenere in concreto le responsabilità di persone e famiglie, a partire da un robusto sviluppo di una più adeguata, trasparente e sostenibile rete di servizi  concretamente disponibili e fruibili per persone e  famiglie,  orientata al territorio ed in una cornice piena e matura di sussidiarietà.

Le azioni concrete  stanno ancora una volta andando in un’altra direzione. La riduzione dei trasferimenti agli Enti Locali ed alle Regioni, la scomparsa del Fondo per la non autosufficienza, il ridimensionamento del Fondo Sociale nazionale non possono che indurre crescente preoccupazione sulle prospettive, mentre già oggi la realtà  segnala nei territori tagli e ridimensionamenti a servizi e prestazioni.

 Mentre si continua ad affermare il valore e la centralità della famiglia  sempre più le famiglie concrete, ed in primo luogo quelle più deboli ed a rischio di esclusione sociale, si ritrovano sole  a far fronte alle proprie  necessità, riguardino esse la cura dei non autosufficienti, dei disabili, e dei bambini, con una contraddizione sempre più stridente tra parole e fatti che svilisce e fa ripiegare non solo le condizioni di vita ed i diritti delle persone, ma anche le possibilità di ripresa della crescita economica di questo Paese.

Il Governo ha annunciato di promuovere, per il prossimo mese di novembre, la Conferenza nazionale sulla Famiglia. Auspichiamo possa essere l’occasione perché  alle analisi dell’esistente ed alle descrizioni di scenario e di “visione” (molte delle quali abbiamo trovato peraltro convincenti e condivisibili)  possa finalmente connettersi la coerente delineazione di un concreto  percorso di politiche e di azioni. l nostro contributo, come Cooperazione Sociale, andrà in questa direzione».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA