Cultura

G8: paura attentati, due cortei per Bush

Due seguiti identici per il presidente americano al suo arrivo a Palazzo Ducale. Lui era nel secondo

di Gabriella Meroni

Ore 12.20, si annuncia con un gran bagliore di fari lungo la via San Lorenzo l’arrivo del corteo del presidente americano George W. Bush. I genovesi ( in verità davvero pochini) per strada e i numerosi giornalisti si assiepano per vedere meglio: ed ecco che fanno il loro ingresso tre o quattro enormi auto lunghe e nere, tra le quali spicca la Cadillac presidenziale con tanto di bandierea a stelle e strisce (il doppio, almeno, delle altre bandiere piazzate sulle auto degli altri Grandi). I vetri sono scuri, ma sembra proprio a tutti di riconoscere nell’uomo brizzolato che saluta con la mano il presidente Bush. Un attimo, e la scena si ripete identica. Stesso corteo che arriva sgommando, stesse identiche auto, compresa la Cadillac con le bandiere. Solo che questa volta è il presidente “vero”. Un episodio singolare, che si spiega solo con il timore di attentati per la delegazione americana. Che è stata l’unica, tra l’altro, tyra quelle arrivato a Palazzo Ducale a “portarsi dietro” i propri giornalisti su pullmini ermeticamente chiusi.


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