Politica

Ognuno farà per sé

Tremonti non firma. Alcuni enti cercano di tamponare la situazione accordandosi con le Poste

di Benedetta Verrini

“Limitare i danni”. E’ l’espressione che gira di più, tra chi nel non profit si occupa di tariffe postali. I “famosi” 30 milioni di euro destinati dal decreto incentivi – per il solo 2010 – a salvare oltre 5mila associazioni dalla “gogna tariffaria” che impedisce di effettuare spedizioni ai propri associati e donatori, non si sono ancora visti. Il decreto interministeriale che dovrebbe liberare i fondi è fermo da più di tre mesi sulla scrivania del ministro Tremonti.

Nel frattempo, non potendo azzerare la comunicazione, una quarantina di associazioni italiane ha inviato al presidente e all’ad di Poste spa una proposta autonoma: “Abbiamo richiesto di giungere a un accordo che ci consenta di ricominciare le spedizioni con tariffe sopportabili, nell’attesa che la situazione si sblocchi”, spiega Paolo Giganti, responsabile raccolta fondi di Aism.

Il gruppo di associazioni ha chiesto di poter universalizzare a tutte le associazioni (indipendentemente dal volume di spedizione e dunque dal “peso” di ciascuna) il servizio “Postatarget Creative Sperimentale”, dal mese di agosto fino all’emanazione del decreto.

La questione tariffe, va detto, non lascia nemmeno Poste indifferenti: il blocco delle spedizioni da parte di migliaia di associazioni comporta minori entrate. Per questo, la società ha inviato alle associazioni una proposta di accordo sul servizio, in cui le tariffe sono state limate fino a una forbice tra lo 0,19% e lo 0,14% (a seconda del quantitativo di pezzi inviati).

Ora sta a ciascuna associazione decidere di firmare il contratto di attivazione del servizio. Non è una soluzione, ovviamente, ma una “toppa”. “Siamo comunque lontanissimi da quello 0,05 – 0,09% di cui si parla in caso di approvazione del decreto attuativo”, sottolinea Giganti, che ricorda come l’accordo con le Poste rappresenta comunque un aggravio del 300% rispetto alle tariffe pre-decreto del 31 marzo.

“Resta lo stupore per l’enorme ritardo nella firma del decreto attuativo, ritardo – o indifferenza – che rappresentano già una pesante ipoteca sul 2011”, commenta Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d’Oro. Dopo la firma della convenzione con Poste, il 31 agosto l’associazione ha fatto partire il proprio notiziario, che era rimasto bloccato nei magazzini dal marzo scorso. “Se il non profit smette di comunicare”, conclude Bartoli, “smette di raccogliere risorse. Se si riducono risorse, dovrà tagliare le sue attività al servizio delle persone”.

Maggiori dettagli sull’accordo con Poste e sul “caso tariffe” nel prossimo numero di Vita in edicola.

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