Tornati dalle ferie, accendiamo il nostro radar alla ricerca di fatti e notizie dal mondo. Il gruppo Foxconn di Taiwan – 900mila dipendenti, il più grande produttore al mondo di elettronica che lavora per Apple, Nokia, Sony, HP – assumerà 400mila persone per ridurre i turni massacranti a cui erano costretti i dipendenti (per un salario di 140 dollari), provocando anche una serie di suicidi. La Cina è stata un paradiso per le multinazionali ma ora che l’aumento dei salari e dei costi di produzione erodono i margini stanno già pensando di traslocare verso paesi più economici. Non c’è mai fine allo sfruttamento delle persone.
Warren Buffett, terzo uomo più ricco del pianeta, aveva definito i derivati «armi di distruzione di massa». Nel secondo trimestre la sua società Berkshire ha registrato perdite per ben 1,4 miliardi di dollari proprio sui derivati facendo calare gli utili del 40%. È sempre così: si predica bene ma poi si cerca sempre una scorciatoia.
La tanto sbandierata riforma del sistema finanziario firmata da Obama a luglio, lunga ben 2.300 pagine, inizia a passare sotto il fuoco dei lobbisti che controllano la stesura dei 500 decreti attuativi che richiederanno più di cinque anni di lavoro. Considerando che le crisi finanziarie che stravolgono l’intero sistema succedono ogni 4-5 anni, quando sarà operativa la legge Frank-Dodd occorrerà rifare tutto. Obiettivo centrato: lasciare tutto come prima.
Grande risalto sui quotidiani per l’Hindenburg Omen che è stato visto per la prima volta il 12 e la seconda il 20 agosto. Si tratta di un particolare allineamento di fattori tecnici che indica un’alta probabilità di crollo dei mercati. Povero HO, in 60 anni nessuno si è mai occupato di te, se non le duemila persone al mondo che studiano le varie configurazioni grafiche degli indici di borsa… Come sempre quando tutti ne parlano non succederà nulla.
Il colosso australiano Bhp Billiton, maggior società mineraria al mondo, ha lanciato un’opa ostile per 40 miliardi di dollari per l’acquisto della canadese Potash, maggiore produttore mondiale di sali di potassio. Il tentativo ha riaperto il problema strategico dell’accaparramento delle risorse, il cui controllo sarà sempre più determinante, come dimostra la attesa controfferta dei cinesi.
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