Non profit

Gardaland vietata ai bimbi down

È scontro tra il Coordinamento delle associazioni Down e il parco di divertimenti

di Redazione

A Gardaland i bambini e ragazzi con sindrome di Down sono esclusi dall’accesso alla maggioranza delle attrazioni. Una trattativa durata mesi tra la direzione del parco e Il coordown, coordinamento di associazioni Down ha portato a un nulla di fatto. Il 25 maggio è avvenuto un incontro con la direzione durante il quale sono state avanzate proposte per riuscire ad arrivare a una soluzione che rassicurasse la direzione ma salvaguardasse la dignità di quei bambini e ragazzi che arrivano al parco per una giornata di svago e ricevono invece un rifiuto. In quest’occasione la direzione di Gardaland si rese disponibile a valutare le proposte  impegnandosi a fornire risposte entro una decina di giorni, tempo necessario per una consultazione con il proprio ufficio legale e per la verifica delle limitazioni presenti in altri parchi con analoghe attrazioni.

Ma si trattava di un bluff. La direzione continua a prendere tempo con toni che sembrano aggiungere la beffa al danno. A Mirabilandia questo tipo di discriminazione invece non avviene. «Se la questione si limitasse alla voglia di andare in giostra», scrive in un comunicato stampa l’Associazione Italiana Persone Down, « il problema sarebbe dunque risolto: basterebbe consigliare altri parchi divertimenti. Ma la questione dolente è sul piano etico e culturale: la persona con sindrome di Down è riconoscibile dai suoi tratti somatici e questo genere di discriminazione è un campanello di allarme inquietante e inaccettabile».

Una socia racconta di essere andata con il marito e i due figli, tra i quali un tredicenne con sindrome di Down. «Hanno lasciato salire il bimbo di 2 anni e non lui» ha raccontato incredula «non mi raccontino che sono questioni di sicurezza». L’associazione Down invita a dire NO a questa pericolosa tendenza preferendo altri parchi ed esprimendo il pubblicamente il proprio dissenso.

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