Politica

Costalli (Mcl) interviene sul caso Gheddafi

Per il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori è “troppo facile cavarsela giudicando 'folkloristiche' le sue parole e le sue azioni”

di Antonietta Nembri

“Troppo facile cavarsela giudicando ‘folkloristiche’ le parole e le azioni del col. Gheddafi. A 40 anni esatti dal giorno in cui il dittatore libico espropriò dei loro beni migliaia di italiani emigrati in Libia, costringendoli all’espatrio forzato, gli atteggiamenti di Gheddafi sono fuori luogo e suonano come un insulto per l’intelligenza degli italiani” ha affermato il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, MCL, Carlo Costalli.

Fa pena il coro di politici e di affaristi che pur di raggranellare qualche goccia di petrodollari si affannano a giustificare, a coprire, a sminuire la gravità dei gesti e delle parole del dittatore africano, che ci minaccia in casa nostra, ci dà lezioni di fede religiosa, si prende gioco di noi e del nostro sistema mediatico pronto a fargli da cassa di risonanza”.

“Noi – ha continuato il leader del MCL – siamo per il dialogo fra tutti i popoli che vivono nel Mediterraneo, un dialogo fatto di rispetto reciproco e sincero. Non ci piace il dialogo italo-libico fatto in questo modo, non ci piace che un dittatore venga a darci lezione di libertà e democrazia senza che nessuno gli abbia chiesto conto di quanto avviene nel suo Paese, della fine degli aspiranti immigrati, delle libertà negate ai cristiani, delle libertà tout court che in Libia non ci risulta esistano”.

La politica si interroghi seriamente se i petrodollari del dittatore africano valgono il rispetto per la nostra storia e la nostra identità”, ha concluso Costalli.

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