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Dal desiderio alla certezza e una tappa al Cairo

Il Meeting di Rimini si è chiuso annunciando la partecipazione al meeting del Cairo e il titolo dell'edizione 2011

di Antonietta Nembri

da Rimini

Non conosce crisi il Meeting di Rimini, anzi, parola di Emilia Guarnieri, presidente del Meeting, «il bilancio è estremamente positivo, nell’anno della crisi abbiamo riconfermato con quasi 800mila presenze, l’incremento che abbiamo registrato negli ultimi anni». E sono cresciute anche quelle internazionali sia tra i relatori, sia tra il pubblico e tra i volontari, gli oltre 3mila, che hanno lavoro per tutta la settimana e che oltre a venire da tutta Italia provengono da 20 paesi stranieri.

E internazionale il Meeting lo è davvero al punto che a fine ottobre «saremo al Cairo», annuncia Guarnieri. il Quotidiano Meeting nel suo ultimo numero, ha infatti titolato “Arrivederci al Cairo”. Nella capitale egiziana, infatti, il Meeting di Rimini va garzie a un’idea che è nata da Wael Farouq (docente di lingua araba che tre anni a Rimini presentò la tradizione in lingua araba del Senso Religioso che aveva contribuito a tradurre). «È un’iniziativa in partnership con delle realtà egiziane, un centro culturale del Cairo e la realtà del Meeting. Ci sarà una mostra, uno spettacolo e un paio di conferenze» ha precisato sottolineando che all’iniziativa saranno presenti anche quattro ministri egiziani.

Richiamandosi poi al titolo del Meeting Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore ha osservato che «quest’anno il desiderio di cose grandi si è documentato come una voglia di cose grandi, un cambiamento che non aspetta la politica, è in atto adesso, esiste nella base del nostro popolo». Certo non sono mancati i politici al Meeting da Sacconi, a Tremonti passando pi da Alfano, Matteoli, Carfagna, Calderoli, Maroni, Galan e Luciano Violante, protagonisti di incontri o come Bersani che pur non invitato ha trovato due ore di tempo per visitare il Meeting dove del resto è sempre venuto. Ma non è stato il teatrino della politica «prima di questo Meeting si era tentato di collocarci nel teatrino politico, ma la forza di quanto è accaduto ha scavalcato il problema».

Sollecitata a parlare di incontri che hanno caratterizzato l’edizione numero 31 ha citato Marchionne che nei giorni scorsi ha detto «qui accadono cose buone» e poi l’incontro tra il cardinale Erdö e il metropolita Filaret «sicuramente epocale» lo ha definito Guarnieri e poi la presenza della presidente d’Irlanda McAleese, del patriarca Scola e del presidente Barroso «tutti gli eventi delle 17 hanno avuto un percorso alto», ha precisato. Da inserire tra questi anche l’incontro conclusivo, presentazione del libro di Giussani L’io rinasce in un incontro, con Michele Faldi e il filosofo francese Fabrice Hadjadj.

Al Meeting accadono tante cose, incontri e fatti, come sottolinea ancora Guarnieri «la cena di venerdì sera alla quale ho partecipato con Wael Faourq, musulmano, e il professor Joseph Weiler, ebreo, che ci ha invitato alla Shabatt e questo è un fatto».

«Il Meeting ha avuto successo – ha concluso la presidente del Meeting – perché ha incontrato l’esigenza di ritrovare uno sguardo positivo verso la realtà ed è stato una proposta per il bisogno di cambiamento e di ripresa della vita sociale; è stata l’occasione per verificare che, a partire da un punto inossidabile che rilancia l’umano, ci sono persone e realtà di uomini che mettono l’uomo nelle condizioni di attraversare sicuro la continua tempesta della vita, senza essere in balia delle circostanze».

Per questo il titolo del Meeting 2011 che si svolgerà dal 21 al 27 agosto sarà: E l’esistenza diventa una immensa certezza.


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