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Chile 8.8: il terremoto a Venezia

di Redazione

Si intitola “Chile 8.8: ricostruire il futuro” il progetto che il Cile presenta alla Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Un titolo emblematico, toccante e tragicamente razionale che accosta il nome del Paese sudamericano a uno dei più alti gradi di magnitudo della scala Richter. L’mpressionante terremoto (il quinto sisma più intenso al mondo) e il conseguente tsunami che hanno sconvolto il Cile lo scorso 27 febbraio sono diventati il punto focale di un singolare iter che, partendo dall’antitesi architettura-sisma, si trasforma in un emozionante viaggio nella tradizione, nella storia e nell’umanità di un popolo da sempre pronto a rispondere alla ciclicità dei cataclismi con una straordinaria capacità di ripresa. “Ricostruire il futuro” significa proprio questo: fronteggiare, reagire, ripartire; tutti concetti fortemente presenti nel background emotivo e culturale degli architetti cileni protagonisti della manifestazione. Curata dall’architetto Sebastián Gray, e strutturata in 3 sezioni (Patrimonio, Prefabricación, Organizaciones) la mostra Chile 8.8 diventa l’occasione per riflettere sul binomio architettura – eventi sismici alla luce di una sfida globale. Una sfida che parte da una regolamentazione disciplinare per le tecniche di ricostruzione, tra budget low cost, urgenze, difficoltà operative e recupero del patrimonio storico: un paradigma valido per il mondo intero.
29 agosto – 21 novembre, La Biennale di Venezia, www.labiennale.org

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