Non profit
Onu: “800 mila sono ancora isolati”
Le Nazioni Unite ai governi: "Servono aiuti, mandateci con urgenza 40 elicotteri"
di Redazione
Un appello alla comunità internazionale affinché metta a disposizione con urgenza almeno 40 elicotteri da trasporto per portare aiuti a 800 mila persone isolate in aree devastate dalle alluvioni delle ultime settimane in Pakistan è arrivato dalle Nazioni Unite. ”Queste inondazioni senza precedenti pongono nuove sfide logistiche e questo richiede uno sforzo straordinario da parte della comunità internazionale”, ha affermato John Holmes, sottosegretario generale dell’Onu per gli Affari umanitari.
”Mentre le piogge monsoniche continuano a far fuggire milioni di persone nel sud del Pakistan, circa 800 mila persone hanno bisogno di aiuto e sono raggiungibili solo per via aerea”, hanno fatto sapere dall’Ufficio Onu di coordinamento per gli Affari umanitari. ”Servono con urgenza più elicotteri”, si legge in una nota. Secondo Marcus Prior del Programma alimentare mondiale, c’è bisogno di altri elicotteri per ”raggiungere un enorme numero di persone sempre più disperate”. Secondo le Nazioni Unite, le devastanti alluvioni, le peggiori nella storia pakistana degli ultimi decenni, hanno colpito oltre 17 milioni di persone.
Là dove non arrivano ancora gli aiuti internazionali, a dare un aiuto ai profughi ci sono i salesiani di Quetta. I campi salesiani accolgono 1.500 famiglie, per un totale di circa 150mila persone. ”Questa mattina abbiamo raccolto un centinaio di famiglie, a cui abbiamo dato l’essenziale per almeno un mese: farina e olio per il chapati, il loro pane quotidiano, lenticchie e qualche medicina”, ha raccontato don Peter Zago, salesiano di Quetta, alla Radio Vaticana. Secondo don Zago i morti ”sono più di 10mila i morti, ma non li hanno contati e non possono contarli”.
”Abbiamo ricevuto aiuti dalla Germania – continua il missionario -, dalla nostra opera salesiana di Vienna, però se avessimo più aiuti potremmo raggiungere specialmente gli sfollati dalla zona del Sindh: abbiamo qui più di 100 famiglie che vengono da 850 km di distanza”, precisa don Zago, che lancia anche l’allarme epidemie: ”Al nord è già arrivato il colera”. Il vescovo di Faisalabad, mons. Joseph Coutts ha annunciato per oggi una giornata di preghiera tra i cattolici. Si parla di circa 1.500 vittime e 20 milioni di profughi.
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