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Gli uomini preferiscono le europee, le donne gli africani
Secondo il primo osservatorio di Money Gram sui matrimoni misti in Italia, sono circa 300 mila i matrimoni misti celebrati dal 1995, con una crescita del 9,5% medio annuo.
di Redazione
I matrimoni complessivi in Italia (dati Istat 2009 su rilevazioni del 2007) si sono attestati a circa 250 mila, corrispondenti a 4,2 matrimoni ogni mille abitanti. I più elevati quozienti di nuzialità (rapporto tra nozze celebrate in regione e popolazione residente) si registrano nelle regioni del sud d’Italia. Il primato è della Campania che ha un quoziente di nuzialità del 5,5.
Nello stesso anno i matrimoni misti si sono attestati a circa 35 mila, rappresentando il 14% del totale. Il numero delle unioni miste è triplicato rispetto al 1995, anno in cui si attestavano a circa 12 mila l’anno. Dal 1995 il fenomeno è cresciuto di circa il 9,5% medio annuo.
Non c’è rispondenza fra le regioni in cui il quoziente di nuzialità generale è più elevato e quelle in cui è più elevato il tasso di matrimoni misti.
Le regioni in cui il fenomeno dei matrimoni misti è più importante sono l’Emilia Romagna, per cui l’incidenza è superiore al dato medio nazionale e raggiunge quasi il 15% sul totale dei matrimoni celebrati nella regione, seguita dalla Lombardia (13,5%) e con stessa incidenza dalla Liguria (13,1%) e dalla Valle d’Aosta (13,1%).
La Lombardia è la regione in cui in numero assoluto (oltre 35 mila) le unioni miste sono state le più numerose. Il Lazio invece – nonostante sia una regione in cui l’immigrazione è un fenomeno accentuato – è al dodicesimo posto della classifica con un’incidenza del 10,8% sul totale dei matrimoni celebrati.
In Campania – che rappresenta la regione Italiana con il più alto quoziente di nuzialità – l’incidenza dei matrimoni misti sul totale è stata solo del 4,9%. In generale nelle regioni del sud l’incidenza è ancora molto bassa. La regione in cui le coppie miste sono meno comuni è la Puglia, in cui la percentuale sul totale è solo del 3,7%.
A livello complessivo i matrimoni misti più frequenti sono quelli in cui lo sposo è Italiano e la sposa straniera (circa 17 mila nell’anno), mentre i matrimoni misti in cui è la sposa che è Italiana sono solo 6 mila. Cresce di importanza anche il fenomeno dei matrimoni misti in cui entrambi i coniugi sono di nazionalità non italiana e diversa tra di loro, che ammontano a circa 11 mila.
Gli uomini italiani sposano per lo più donne provenienti dai Paesi dell’Unione Europea (59% dei casi), o provenienti dal continente americano con una preferenza per le donne latinoamericane che rappresentano circa un quarto dei matrimoni misti. Le unioni con donne provenienti dall’Africa Settentrionale rappresentano invece l’8% dei casi. Le donne asiatiche sono invece protagoniste solo del 6% delle cerimonie.
Le donne italiane sposano per lo più uomini provenienti dal continente africano (40,7%) oppure dal Sud America (17,4%) e con percentuali molto basse gli asiatici (4,7%).
Nei matrimoni misti, causa culture e tradizioni diverse, è però più frequente il divorzio. La durata media di questi matrimoni è di solo 9 anni, a fronte dei 14 anni per i matrimoni in cui entrambi i coniugi sono italiani. Sul totale dei divorziati nell’anno in esame (oltre 5.400) il 72,5% è rappresentato da coppie in cui il marito è italiano e la sposa straniera. In linea generale il fenomeno della separazione, sia tra coppie italiane sia miste, è più frequente nel Nord Italia.
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