Non profit

In caso di attacco Theran minaccia rappresaglie

Lo afferma il generale Alì Shademani avvertendo Usa e Israele

di Lorenzo Alvaro

L’Iran torna a minacciare pesanti rappresaglie dirette contro Israele e Stati Uniti, e la chiusura dello Stretto di Hormuz e delle rotte per il passaggio delle petroliere, in caso di attacco alle proprie installazioni nucleari. «Abbiamo pronti tre piani in caso di aggressione al nostro Paese», ha affermato il generale Ali Shademani, che guida il Dipartimento operativo dello Stato maggiore delle forze armate iraniane. «Come prima iniziativa assumeremo il pieno controllo dello Stretto di Hormuz, non permettendo il transito a nessuno», ha affermato Shedemani, citato dall’agenzia d’informazione “Mehr”, precisando che con la chiusura dello Stretto «il nemico si piegherà sulle ginocchia».

Il generale ha quindi avvertito che Teheran «sta monitorando tutte le basi americane in Afghanistan e in Iraq. In caso di qualsiasi mossa contro l’Iran, paralizzeremo le truppe che stazionano all’interno delle basi».

Come terza rappresaglia, infine, Shamedani ha evocato un possibile intervento contro lo Stato ebraico. «Israele è il cortile degli Stati Uniti», ha sottolineato, «e noi andremo lì a disturbare la pace. Usa e Israele», ha minacciato, «sanno che abbiamo le capacità di farlo».

 


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