Welfare

Sanità: un milione gli alcolisti, cinque milioni quelli potenziali

Ne ha parlato ieri il sottosegretario Guidi, illustrando un piano di prevenzione coordinato dal ministero della Sanità con Istruzione e Trasporti

di Benedetta Verrini

Il sottosegretario Guidi ieri ha puntato il dito contro l’abuso e anche contro il ”pericolo da alcol leggero”, denunciando il fatto che oltre al milione di alcolisti conclamati, in Italia ci sarebbero almeno altri 5 milioni di ?potenziali alcolisti?. Guidi ha continuato dicendo che l’uso di alcol insidia le mamme in gravidanza che ”provocano cosi’ un danno fisico alle future generazioni”; l’alcolista, in fase acuta, ”e’ estremamente violento verso gli altri, i minori, e qualche volta contro se stesso. Quindi – ha precisato – non soltanto l’alcolista si ammala, se cronico, ma tende a far ammalare psicologicamente le persone che gli stanno intorno o chi nascera”’. ”Funesta” la sinergia fra alcol e psicofarmaci. Dopo la recente approvazione della legge quadro contro l?alcolismo, il ministero della sanita’ – che lavorera’ insieme ai ministeri dell’istruzione e dei trasporti – ”vuole ampliare i finanziamenti e le strategie” di attacco all’alcolismo. Lavorare nella scuola, per Guidi, e’ prioritario: va ”insegnato ai ragazzi cosa significa l’uso di alcol, anche con il nuovo pericolo dell’alcol leggero. Non esistono solo le droghe, cosiddetto leggere, ma l’alcol a gradazione minima, proprio perche’ viene definito minimo, per i giovani puo’ essere pericoloso. Quindi educare i giovani al non uso, senza facili proibizionismi, ma con una convincente azione a livello scolastico, utilizzando e coinvolgendo anche le famiglie”. Guidi ha sottolineato che il ministero sta istituendo una commissione interministeriale che si occupera’ della questione e che coinvolgera’ operatori ed utenti, ”persone che ce l’hanno fatta”. A favore degli ”incentivi” positivi e non della paura, il ministero ”sta scegliendo dei testimonial, che fanno a loro volta tendenza, perche’ il non uso dell’alcol, come l’uso del casco, diventi una tendenza, una moda”. Prevista anche una maggiore collaborazione, attraverso le regioni, fra consultori familiari e pronti soccorsi. L’importante e’, per Guidi, l’intervento precoce. Oltre agli incidenti automobilistici, l’abuso di alcol e’ all’origine di incidenti domestici o sul lavoro.


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