Welfare

I Talebani vietano musica, scacchi e riviste di moda

Continua in Afghanistan la morsa dei divieti imposti dal governo fondamentalista: questa volta tocca a tutti i possibili mezzi di svago

di Benedetta Verrini

L’Afghanistan sempre più isolato e stremato ora chiude i battenti anche agli svaghi, ai giochi – come le carte e gli scacchi – alla musica. Dopo la distruzione degli “idoli” religiosi – le mastodontiche statute dei Buddah fatte a pezzi qualche mese fa – il regime degli “Studenti di Allah”, i Taleban, ha vietato ufficialmente l’importazione in Afghanistan di Cd e videocassette. La notizia è stata annunciata da Radio Sharia, che ha citato un decreto emanato dal capo supremo della milizia islamica, il mollah Mohammed Omar.
Non si tratta di una crociata solo contro l’industria multinazione e occidentale dell’entertainment: i Taleban hanno infatti chiuso le frontiere, non solo a musica e film, ma anche a biliardi, carne di maiale, alcool, smalto per le unghie e riviste di moda. Divieto di ingresso anche per le antenne satellitari, i fuochi d’artificio, e materiale pornografico a vario titolo. Forse il divieto più strano è quello per gli scacchi: niente re e regine per i disciplinati studenti islamici. Forse perché fanno ragionare troppo. Stesso destino anche per le carte da gioco.

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