Cultura

G8, mons. Plotti: la terra è di tutti

L'arcivescovo di Pisa (presidente dei vescovi toscani) interviene a "From Global to Glocial"

di Giampaolo Cerri

La terra come proprietà di tutti, che nessuno può permettersi di usurpare; la libertà come presupposto della dignità umana; la prossimità, come valore evangelico, da recuperare pienamente. Sono questi i tre punti su cui si è soffermato monsignor Alessandro Plotti, vescovo di Pisa e presidente della Conferenza episcopale toscana, nel suo intervento a San Rossore, ai lavori di ?From Global to Glocial?. Tre punti, ha spiegato il religioso, che devono essere messi alla base di qualsiasi riflessione sulla globalizzzione, ?perché quest?ultima di per sé non è buona né cattiva. E? cattiva se un uomo per essa deve arrivare a maledire la terra dove vive perché non ha di che sfamarsi, ma è buona se si incardina su valori come la libertà e la fratellanza?.  ?La terra è di tutti ? ha spiegato Plotti, riguardo al primo punto ? è di Dio che l?ha consegnato all?uomo perché la possieda e la usi, ma nessuno può appropriarsene indebitamente e manipolarla a suo uso e consumo. Nessuno può esserne padrone, tutti la devono custodire?.  Ma oltre la proprietà c?è il valore assoluto della libertà. ?Dobbiamo combattere perché tutti siano liberi di esprimere le proprie potenzialità, liberi da tutte le oppressioni e le violenze. Dobbiamo chiederci se l?economia globale sia davvero in grado di salvare l?uomo dalla sue schiavitù. La libertà dell?uomo ? ha sottolineato con forza monsignor Plotti ? è infatti la sua dignità?. Ma c?è un terzo valore evangelico di cui la riflessione sulla globalizzazione deve tenere conto. Ovvero il senso della ?prossimità?, come solidarietà nel rispetto delle differenze, è la consapevolezza che ?ogni uomo è tuo fratello, non può bastare interessarsi solo della propria sfera personale, ma anzi, proprio pensando agli altri si realizza il proprio benessere personale?.


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