Non profit

Osapp: «A fine agosto raggiungeremo le 69mila presenze»

La denuncia del segretario generale dell'Osapp

di Redazione

«Al 31 luglio i detenuti avevano superato la soglia delle 68 milapresenze, ciò vuol dire che a fine mese raggiungeremo anche il limite estremo dei 69mila». È la denuncia che fa il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, della situazione dei penitenziari italiani. «In un momento quale quello attuale servirebbero provvedimenti urgenti intesi ad alleviare tensioni e disagi nelle carceri sia per i detenuti e sia per il personale – afferma Beneduci – e invece, al Dap e al ministero della Giustizia, pensano bene di ingolfare gli istituti, e gli uffici matricole, in vista di una legge, quella della detenzione domiciliare per i reclusi con un residuo di pena non superiore un anno, che tra l’altro, viste le burrasche politiche degli ultimi tempi difficilmente andra’ in porto nell’attuale stesura».

«Comunque – prosegue Beneduci – tenuto conto che la possibilità di ottenere la detenzione domiciliare, così come prevista nel disegno di legge, riguarderebbe principalmente la particolare tipologia dei detenuti italiani già tossicodipendenti, dopo le prime uscite dal carcere, non è difficile immaginare ulteriore sovraffollamento per i non improbabili rischi di evasione dal domicilio e di recidiva».

«Nonostante ciò, il capo del Dap ha incaricato le direzioni degli istituti, attraverso i Provveditori e la direzione degli uffici di esecuzione penale esterna, di monitorare tutte le situazioni di particolare crisi attinenti i detenuti che dovranno usufruire dei vantaggi della legge. Ciò significa – spiega Beneduci – effettuare un delicato e articolato lavoro di screening, su tutto il territorio nazionale, di tutti i condannati: predisporre elenchi dei potenziali fruitori, favorire momenti di incontro e colloquio con le rispettive famiglie, con i rischi di tentativi di evasione come avvenuto a Firenze-Sollicciano».

«Gli uffici matricola, si legge nel provvedimento, ‘cureranno la compilazione degli elenchi dei detenuti con pena da eseguire’ e laddove manchino le informazioni necessarie – sottolinea Beneduci – il personale incaricato dovrà compensare con ulteriori accertamenti. Che allo stato di fatto vuol dire far lavorare il personale già sfiancato dalla mancanza di ricambi nei turni di servizio e dalle gravissime penurie di organico che deve anche provvedere alle ordinarie attività di sorveglianza e tutela. Ma per il Dap far lavorare a vuoto il suo personale non conta, infatti secondo il provvedimento ‘le direzioni assicureranno una adeguata presenza degli operatori’, cioè degli agenti penitenziari, anche attraverso ‘un’accorta programmazione delle ferie del personale. In modo da garantire la funzionalità dei servizi’. Accorta programmazione -conclude Beneduci- che in soldoni significa ferie negate per i nostri poliziotti penitenziari».

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