Non profit
Protocollo tra Veneto e Abruzzo
Lo scopo è rilanciare il settore con partenariati pubblico-privato
di Redazione
La giunta regionale veneta, su proposta dell’assessore al lavori pubblici, Massimo Giorgetti, ha approvato uno schema di protocollo d’intesa tra la Regione del Veneto, la Regione Abruzzo, il consorzio Innovazione Sviluppo Edilizia Ambiente – Isea de l’Aquila e l’Associazione costruttori edili della Provincia di Venezia per la promozione, con la formula del partenariato pubblico-privato, di una piattaforma di servizi nel settore delle costruzioni. Obiettivo dell’accordo è quello di costituire un polo di imprese-istituzioni capace di attivare un piattaforma di servizi qualificati in grado di incentivare la ricaduta economica sui territori interessati, agendo sia come stimolo per l’incontro tra la domanda e l’offerta, fornendo alla pubblica amministrazione e all’imprenditoria di settore informazioni ed opportunità per accedere più facilmente al mercato, sia come traino per lo sviluppo di tutto il settore.
Particolare attenzione verrà riservata all’elaborazioni di progetti per la partecipazioni ai bandi europei e l’accesso ai relativi finanziamenti. «L’accordo» -sottolinea l’assessore Giorgetti- «che non comporta oneri per la Regione, rientra nell’ambito delle iniziative messe in atto per fronteggiare la crisi, che ha colpito in modo particolare il mercato della costruzioni, settore trainante per l’economia veneta. Voglio infatti ricordare che in Veneto, regione ai primi posti per numero di aziende operanti nel settore edile, operano circa 18 mila aziende, mentre sono 78 mila quelle dell’intero comparto». «Se a questo -osserva- aggiungiamo che il pil veneto delle costruzioni è il più alto tra le regioni italiane con un 11% contro una media del 9,8%, si capisce l’importanza di questo settore per l’economia regionale. Siamo convinti che sostenere e supportare il comparto perchè superi l’attuale crisi economica significa essenzialmente non perdere un tessuto socio economico, che altrimenti non sarebbe più recuperabile. Salvare un’impresa vuol dire prima di tutto valorizzare il nostro territorio e tutelare le nostre professionalità».
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