Mondo

Un osservatorio per i paesi ACP

Il progetto di cooperazione finanziato dalla Commissione europea

di Joshua Massarenti

Bruxelles – Un osservatorio sulle migrazioni Sud-Sud nei paesi dell’area ACP (Africa-Caraibi e Pacifico). E’ questa l’iniziativa presentata oggi a Bruxelles dalla Commissione europea e dal Gruppo dei paesi ACP per colmare la mancanza di informazione sui fenomeni migratori transfrontalieri nel Sud del mondo e promuovere le migrazioni come fattore di sviluppo nei paesi ACP.

“Siamo ancora in una fase preparatoria” ha dichiarato il direttore dell’osservatorio Laurent de Boeck, “il progetto verrà ufficialmente lanciato a fine ottobre”. Secondo de Boeck, “molti cittadini europei credono che i flussi migratori provenienti dall’Africa sono principalmente diretti verso l’Europa. In realtà è vero il contrario”.

Secondo un rapporto pubblicato nel 2008 dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM), “gli africani si spostano principalmente verso altri paesi africani. L’Africa australe, il Maghreb e l’Africa occidentale sono le regioni più esposte alla mobilità di manodopera africana”. Nel 2010, oltre 19 milioni di africani hanno lasciato la propria terra di origine alla ricerca di una vita migliore.

“Purtroppo al pari dei governi caraibici o del Pacifico, quelli africani non hanno sviluppato programmi politici in grado di controllare i fenomeni migratori e misurarne l’impatto attraverso dati statistici affidabili” sottolinea de Boeck. “L’obiettivo dell’osservatorio è di mettere in piedi un network di esperti e di poli universitari in grado di produrre dati sui flussi migratori Sud-Sud nei paesi ACP per consentire ai decisori politici, alle agenzie governative e alla società civile di avere un quadro più chiaro sulle migrazioni Sud-Sud e rafforzare l’apporto dei migranti nelle politiche di sviluppo dei paesi ACP”.

Il progetto, della durata di 38 mesi, verrà lanciato in dodici paesi, tra cui Senegal, Nigeria, Kenya, Tanzania, Camerun, RDC, Angola e Lesotho. La gestione dell’osservatorio è stata affidata a un consorzio di sedici partner capeggiati dall’OIM che include università e centri di ricerca presenti nei paesi ACP e in Europa, tra cui il Consorzio per la ricerca applicata sulle migrazioni internazionali (Carim) dell’European University Institute (Eui) di Firenze. I fondi a disposizione sono pari a 9,6 milioni di euro, di cui 8 milioni erogati dalla Commissione europea nell’ambito del 9° FED (Fondo europeo di sviluppo).

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