Cultura

Preti gay, tra realtà e veleni mediatici

di Lucio Brunelli

Sarà un caso, anzi probabilmente è solo un caso, ma ogni volta che la Chiesa italiana critica Berlusconi succede che un giornale della famiglia Berlusconi pubblica notizie scandalistiche contro la Chiesa italiana. L’estate scorsa fu Il Giornale (di Paolo Berlusconi) a sparare accuse di omosessualità corredate da false veline contro il direttore di Avvenire, Dino Boffo. Era colpevole di aver ospitato sul giornale dei vescovi lettere di fedeli cattolici perplessi sui comportamenti sessuali del premier, e di averle in parte condivise. Quest’estate è Panorama (di Marina Berlusconi) a pizzicare in fragranza di peccato tre preti omosessuali nella diocesi di Roma, sebbene almeno due pare siano stranieri e non operino nelle parrocchie della città eterna. Anche l’inchiesta sulle “notti brave” esce in casuale coincidenza con le insistite critiche di Avvenire e delle associazioni cattoliche ad alcuni aspetti iniqui della manovra economica del governo (disabili, tariffe postali, etc..). I tre preti gay, si badi bene, non sono una invenzione di Panorama. Esistono e si possono anche vedere i filmati sul sito del settimanale, con zoomata sulle mani che s’allungano sotto le mutande. Che finezza.

VENERABILIS
Mosso da curiosità ho cliccato sul chiacchierato sito dei preti cattolici dichiaratamente omosessuali: www.venerabilis.tk. Alcuni quotidiani l’hanno indicato come il luogo di incontro (e adescamento) per sacerdoti gay. Chi si aspetta dettagli piccanti rimarrà deluso. Prima ancora che la pagina si apra compare un avviso: «Niente sesso qui, grazie», ripetuto in inglese e francese. L’homepage impressiona perché è disegnata su una grande foto di piazza san Pietro e fa pensare a una Curia romana popolata di omosex. Ci sono chat blindatissime in tutte le lingue. I promotori prendono le distanze dai cosiddetti “gaysti”, ossia dalla cultura delle organizzazioni militanti del mondo omosessuale, sentita “ostile” alla Chiesa e al suo magistero. «Non ci riconosciamo come gay», scrivono, «ma come omosensibili». Insomma, sembra una cosa dignitosa. Ma restano le contraddizioni. In base alle attuali disposizioni ecclesiastiche, rafforzate da Benedetto XVI, persone con un marcato orientamento omosessuale non dovrebbero essere ammesse al sacerdozio.

ipse dixit
Se i potenti litigano, ai poveri toccano solo guai.

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