Famiglia

G8: gli immigrati unici commercianti a non chiudere

Anche per loro il punto di raccoltà è a Punta Vagno, cuore del Public Forum

di Paul Ricard

”Manifesterei anche io contro il G8, ma ho paura. A noi stranieri, fare una cosa del genere puo’ creare grossi problemi”. Solidarizza con i manifestanti anti G8 Siisi (il cognome non lo vuole dire) senegalese in Italia dal ’92, mentre vende occhiali e musicassette sul lungomare proprio davanti ai giardini di Punta Vagno, a Genova, dove i futuri dimostranti anti-G8 tengono il loro Pubblic Forum. Agli affari del ‘terzomondiale’ Siisi, pero’, la vicinanza fisica dei ‘terzomondisti’ del Gsf non giova granche’: ”Le vendite? poche come sempre”, spiega sconsolato. Da oggi, lui e il suo collega Fall si chiuderanno in casa, aspettando che passi la ‘buriana’ del G8. Ai due senegalesi, pero’, la massiccia presenza di carabinieri, poliziotti e finanzieri non da fastidio: ”Non abbiamo avuto nessun problema -dice Siisi- loro sanno che noi senegalesi non creiamo guai”. Se ai due commercianti senegalesi bastera’ fare fagotto e chiudersi in casa, le cose sono piu’ complesse per i negozianti regolari, specie per i concessionari. Se la Fiat-Italauto sul lungo mare davanti alla Fiera, ha gia’ chiuso i battenti, svuotando completamente il salone, alla Volvo di viale Brigata Bisagno hanno adottato una strategia piu’ sottile. Chiudono domani, hanno portato via le auto nuove e ne hanno lasciate due vecchie, sperando che gli eventuali sfasciavetrine si inteneriscano. Alla Piaggio, poco piu avanti, Corrado Torinelli, 38 anni ex carabiniere, mette i cartoni alle vetrine del negozio, orfano di scooter e motorini: ”I manifestanti hanno ragione -dice- ma non condivido i loro metodi. Quello che piu’ mi fa rabbia e’ stare dalla loro parte e intanto dover chiudere bottega e star qui a mettere i cartoni”. Intanto, in via XX Settembre, nel pieno centro di Genova, il Mc Donald’s e’ letteralmente sparito. Via la emme gialla, spessi rinforzi di legno alle vetrine, non un segno esteriore che indichi la presenza della multinazionale dell’hamburger, in questi giorni la vera ‘clandestina’ di Genova.


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