Famiglia

L’ergastolo di Anna Giulia

Marco Scarpati "rilegge" il rapimento della piccola di Reggio Emilia

di Redazione

Una vicenda aggravata dallo sconsiderato gesto dei genitori. Che però mette in risalto l’inadeguatezza di un tribunale che non ha permesso alla piccola di vivere con la nonna. L’unico affetto che ancora avevaAvvocato da 25 anni, tra i maggiori esperti italiani di diritto minorile e adozioni internazionali, Marco Scarpati ne ha visti di bambini condannati all'”ergastolo”. E assicura che Anna Giulia, la piccola che il 16 luglio è stata rapita dai genitori dalla comunità di accoglienza in cui si trovava, è una di questi.
In questa vicenda che definisce «brutta, incancrenita», aggravata da un’accozzaglia di errori dei genitori e ora complicata da un rapimento aggravato, Scarpati rappresenta la nonna e lo zio della piccola. La nonna Liana, 67 anni, aveva chiesto quasi tre anni fa di poter avere in affidamento la nipotina che era stata allontanata dai Servizi e inserita, a soli due anni e mezzo, in un istituto di Reggio Emilia.
«La decisione dei Servizi e del Tribunale di non lasciarle accanto, in così tenera età, l’unico affetto sicuro che aveva, è stata incomprensibile», dice Scarpati. Gli assistenti sociali avevano rilevato una forte conflittualità tra la madre della piccola, che conviveva con un problema di tossicodipendenza, e la nonna, che già aveva cresciuto il primo figlio della donna.
E così è iniziato l’ergastolo di Anna Giulia, che è arrivata a cinque anni aspettando di tornare a casa. «Di fatto, è stata dimenticata in quella struttura», dice l’avvocato. «Ci ha trascorso quasi tre anni in cui, lentamente, ha iniziato a spegnersi». Sul suo caso, poi, Tribunale e Servizi hanno iniziato ad avere posizioni contrastanti: mentre gli assistenti sociali prospettavano il ritorno della piccola dai genitori, il Tribunale respingeva la proposta, revocava l’affido della potestà ai Servizi e nominava un tutore. «Ancora sette mesi fa, durante un incontro», dice Scarpati, «si parlava di un rientro a casa della bambina nell’arco di pochi giorni. Da troppo tempo vedo bambini distrutti dalla lentezza delle decisioni dei Tribunali minorili, vittime di una malagiustizia che li condanna all’ergastolo. In questa vicenda Anna Giulia sta pagando il prezzo più alto di tutti. E lei, davvero, non ha mai fatto male a nessuno».


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