Non profit
Onu: niente indennizzi individuali per l’Italia
Lo ha stabilito la Corte internazionale Onu all'Aja respingendo un ricorso italiano
di Redazione
La Germania ha ottenuto un successo sul fronte delle nuove richieste di risarcimento per crimini perpetrati in Italia dai nazisti. La Corte internazionale Onu all’Aja, in effetti, ha respinto un ricorso dell’Italia, con 13 voti su 14, contro una decisione tedesca di non riconoscere richieste individuali di indennizzo. L’Italia potrà fare appello entro il 14 gennaio 2011.
La Germania si era rivolta alla Corte Onu il 23 ottobre 2008 dopo che la Corte di Cassazione italiana, pochi giorni prima, aveva riconosciuto a nove famiglie di vittime di un massacro perpetrato nel 1944 da soldati della Wehrmacht , l’esercito del Terzo Reich, a Civitella, in Toscana, il diritto a indennizzi individuali da parte della Repubblica Federale tedesca pari a unmilione di euro.
La Germania, sulla base di un accordo del 1961, ha già versato all’Italia un risarcimento che fu pari a 40 milioni di marchi di allora, rifiutando però ulteriori indennizzi. Con il ricorso all’Onu, la Germania ha voluto evitare una valanga di nuove richieste di indennizzi sulla base di sentenze di tribunali stranieri, e tutelare anche le sue proprietà in Italia, a cominciare dalla Villa Vigoni sul Lago di Como, sede del centro per l’eccellenza europea italo-tedesca, su cui la Corte di Cassazione ha imposto un’ipoteca giudiziaria per garantire il pagamento degli indennizzi. Berlino con il ricorso alla Corte dell’Aja voleva ribadire l’immunità dello stato tedesco di fronte a organi giudiziari italiani o di altri stati stranieri.
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