Welfare

Se l’Opg diventa un lager

I risultati choc di un'ispezione nelle strutturie psichiatriche carcerarie

di Redazione

I risultati choc di un’ispezione nelle strutturie psichiatriche carcerarie della Commissione d’inchiesta sul sistema sanitario nazionale.

“Negli ospedali psichiatrici giudiziari abbiamo visto detenuti legati ai letti con un buco per gli escrementi. E ancora, 9 detenuti nella stessa cella, letti di contenzione, l’acqua tenuta in fresco nel water”. La denuncia è di Ignazio Marino, senatore e presidente della Commissione d’inchiesta sul sistema sanitario nazionale dopo un’ispezione nelle strutture psichiatriche giudiziarie, per verificare il passaggio di competenze dal ministero della Giustizia a quello della Salute delle strutture.

“Mi è sembrato di fare un salto indietro, nell’Ottocento”, spiega Marino. “Celle luride e affollate, internati seminudi sotto l’effetto di dosi massicce di psicofarmaci, assenza di medici e anche un caso di contenzione su un letto ereditato forse dai manicomi qualche secolo fa (di quelli con un buco in mezzo per la caduta degli escrementi). Ecco cosa ho visto durante una ispezione (nell’ambito di una inchiesta della Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale) nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Quell’uomo era scarsamente sedato, perchè in grado di rispondere, coperto da un lenzuolo ma completamente nudo, con polsi e caviglie strettamente legati alle assi metalliche del letto. L’ospedale psichiatrico dipende ancora dal ministero della Giustizia, dato che il governo siciliano non ha recepito il passaggio di competenze al ministero della Salute: la situazione è inaccettabile perché è come se la nuova normativa non esistesse, visto che la regione Sicilia non l’ha recepita. E’ come se fosse fuori dallo Stato”.

Una condizione che il direttore della strutture, Nunziante Rosania, ha spiegato alla Commissione come un mix di carenza di fondi e ritardi della politica: ”in sette anni il budget e’ stato piu’ che dimezzato e l’istituto e’ rimasto in mezzo al guado, in attesa del passaggio della sanita’ penitenziaria dal ministero delle Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale”. Del caso siciliano si occupa anche La Stampa, con un reportage in edicola questa mattina (clicca qui per leggerlo)

Ma quello della struttura messinese non e’ l’unico caso. Nell’inchiesta condotta nei sei Opg italiani (Aversa, Napoli Sant’Eframo, Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere, Barcellona Pozzo di Gotto e Montelupo Fiorentino), nei quali 1.305 persone su un totale di 1.535 sono internate (ossia non scontano una pena per un reato ma sono recluse in ragione di una dichiarazione di pericolosita’) e’ stato riscontrato un altro caso limite con condizioni igieniche oltre il limite della decenza ad Aversa. Dove i detenuti per tenere in fresco l’acqua da bere le conservano nei water. Su questo istituto si era gia’ puntata l’attenzione del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa. Ora si attendono le conclusioni dell’inchiesta parlamentare.

 

Nella foto, uno scatto nell’ex ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia ©Iguana Jo/Flickr

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