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Piemonte, 15 mila voti in bilico

Sono quelli alle liste Scanderebech e Forza consumatori

di Redazione

In Piemonte si va al riconteggio di 15mila voti relativi alle ultime regionali vinte dal leghista Roberto Cota. E’ la conseguenza della decisione del Tribunale amministrativo regionale che potrebbe rovesciare il risultato elettorale.

Vanno riesaminate le schede elettorali su cui la croce è andata alla lista Al centro con Scanderebech o a Forza consumatori – ha stabilito in nottata il Tar del Piemonte, accogliendo parzialmente il ricorso 554/2010, e fissando la prossima udienza al 7 ottobre – per verificare se l’intenzione dell’elettore fosse davvero votare per Roberto Cota, se sia stato cioè apposto anche un segno sulla casella del candidato presidente.

Il tribunale amministrativo ha invece rigettato il ricorso nella parte legata alla lista Verdi Verdi, che quindi è ammessa definitivamente. Per quanto riguarda il ricorso 555/2010, quello sulla lista Pensionati per Cota di Michele Giovine, il Tar ha accolto parzialmente le ragioni degli avvocati di Mercedes Bresso, chiedendo loro di presentare una querela di falso al tribunale civile e di portarne copia. In altre parole i legali dovranno aprire un procedimento al tribunale civile per dimostrare che le firme della lista Pensionati per Cota fossero false. Se la sentenza del tribunale civile darà loro ragione, il Tar acquisirà agli atti la sentenza e annullerà la lista con i suoi 27mila voti e conseguentemente il risultato elettorale. Il procedimento, però, potrebbe richiedere un anno o anche più, considerando che la sentenza potrà essere impugnata in Appello e anche in Cassazione. Per acquisire la copia della querela di falso il Tar ha fissato un’udienza il 18 novembre, data alla quale potrebbe sospendere la decisione fino al termine del procedimento civile.

Insomma tutto dipende ora dall’esito del riconteggio dei voti attribuiti alle due liste, che complessivamente hanno raccolto circa 15mila voti, ben più quindi dei 9mila voti di vantaggio che hanno consegnato la guida della Regione a Cota.

Il senso del ragionamento dei giudici amministrativi sembra essere il seguente: le due liste non sono valide a causa di alcune irregolarità, perciò i voti loro attribuiti sono annullati. Se però l’elettore ha anche espresso una preferenza per il candidato presidente, quella va salvata. La questione, perciò, sembra giocarsi ora sul numero di elettori di Scanderebech e dei consumatori che oltre a fare una croce sulla lista hanno segnato anche la casella di Cota: se sono più di 9mila quelli che non lo hanno fatto, il voto potrebbe essere annullato.

La decisione, arrivata poco dopo la mezzanotte, dopo più di cinque ore di camera di consiglio, ha soddisfatto i legali della Bresso: “Siamo molto soddisfatti”, ha detto l’avvocato Enrico Piovano. Più preoccupato si è mostrato invece l’avvocato Luca Procacci, legale di Cota. Sul riconteggio dei voti, però, è stato ottimista: “L’aspetto positivo è che è stata data l’attenzione ai voti dati al presidente. Confidiamo che sarà confermato che Cota ha vinto con i voti espressi direttamente a lui e non con quelli di lista”.

 

“Dal dispositivo del Tar – sottolinea Mercedes Bresso – si riconosce la solidità degli impianti dei ricorsi presentati. Andare al riconteggio – aggiunge – mi pare una decisione equilibrata i cui effetti li vedremo nei termini stabiliti dal dispositivo. Risulta evidente che le questioni cavillose e di eccezioni preliminari sono state rigettate. Anche su Giovine – conclude – sono soddisfatta in quanto riconoscendo la solidità del ricorso è solo stata rilevata una questione formale legata a una querela di parte”.

 

Il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota ricorrerà al Consiglio di Stato contro il pronunciamento del Tar sui ricorsi elettorali. “Premesso – scrive in una nota- che per la sentenza c’è il ricorso al Consiglio di Stato, che faremo, e premesso che devo ancora leggere tutto con attenzione, io ho vinto le elezioni proprio per i voti dati al presidente, che si attribuiscono in diversi modi, con voto congiunto e con voto disgiunto, in base a quanto prevede la legge. Proprio seguendo la legge – conclude – il risultato è chiaro”

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